martedì 31 marzo 2015

CORSO DI GUARIGIONE



Come si muove la vita spirituale nel bambino?

            Primo, il bambino riceve il battesimo. Poi conosce i sacramenti e le preghiere. Poi si crea la sua responsabilità verso i 2-3 anni perché a questa età comincia a nascere l'intelligenza. In questo tempo il bambino coglie il senso della sofferenza. 

           Una delle prime porte di uscita della sofferenza è di capire che cosa lo può portare a fare la sofferenza, lo porta alla collera. Di fronte all'ingiustizia Dio grida. Ma mai accanto alla collera abbiamo la rivolta e ci rivoltiamo contro il responsabile.

DUBBIO ----> FEDE
SOFFERENZA ----> COLLERA (zelo)(accusa)

            La collera non è aggressività. La collera è la combattività. Se lasciamo libera la collera non ci impediremo di essere liberi di operare con Dio. La collera mi fa essere ciò che sono. L'essere mi porta verso il desiderio di Dio. Il desiderio di Dio mi porta alla speranza. Colui che spera ama e quindi porta alla carità. Dobbiamo solo lasciare che Dio rimetta in movimento l'uomo spirituale che già c'era. La carità ci dà l'offerta. 

            Amare significa offrire. L'antidoto più grosso contro l'aggressività è l'offerta. L'offerta ci porta l'angoscia perché offrire significa morire a ma stesso. Rinuncio al risarcimento cioè offro senza avere in cambio niente. L'offerta è angosciante. Contro l'indurimento c'è la vulnerabilità. E' il tempo dell'io della identità.

            Sentimento di colpa, (sono amato perché sono una meraviglia) compassione, conoscenza di colpa ( so che ho fatto il male). Nella coscienza di colpa Dio vive la misericordia. Non si può entrare nella confessione se prima non ci sentiamo amati. Dio prima ci dice che ci ama e poi ci mostra il nostro peccato. Si scopre la gioia nel pentimento. La gioia mi porta la pienezza. Sono libero perché dipendo da colui che è libero per eccellenza: Dio.

            La dipendenza liberante mi mette in comunione con gli altri. Noi amiamo stare con quelli che la pensano come noi ma ciò è sbagliato perché questo è il desiderio di essere tutti uguali ma il giusto è la diversità. Entro così nell'infanzia spirituale. Dio non ci guarisce dalle ferite ma dalle reazioni alle ferite perché le ferite non scompaiono perché sono l'espressione dell'amore. Al dubbio si risponde con la fede, alla sofferenza si risponde con la collera.

NON CORRISPONDENZA ALLA CHIAMATA

Come avviene che noi soffriamo?

            Noi siamo a immagine di Dio. L'immagine di Dio è stampata in noi. L'immagine è chiamata a crescere verso la somiglianza. In questo cammino c'è una causa esterna: il male colpisce l'uomo secondariamente. Inizialmente il male non è interno all'uomo. Quando io ho fatto la scelta allora accolgo in me il male che viene dall'esterno. Allora nasce la ferita che genera dolore, al dolore si risponde con la sofferenza.

            Questo dolore è limitato nel tempo perché dopo un pò passa ma la sofferenza non passa. Noi abbiamo la capacità di prendere coscienza di quello che ci è successo. La sofferenza è il vissuto cosciente dell'avvenimento vissuto.

FONTE : Titolo : Corso di guarigione; Autore: Laura Casali.

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