Parte 3
Nel corso del I millennio a.C.,
Babilonia fu indirettamente o direttamente soggetta all'Assiria e rimase di
conseguenza sostanzialmente estranea alle vicende dei due regni ebraici.
Successivamente però tornò ad essere quella grande potenza che era stata molti
secoli prima, al tempo di Hammurabi (1792-1750 a.C.) e dei suoi successori.
La grande rinascita cominciò proprio
con la vittoria sull'Assiria (609 a.C.), ottenuta, assieme ai medi, da
Nabopolassar (626-605), fondatore della dinastia neo-babilonese (caldea). A
Nabopolassar succedette il figlio Nabucodònosor II (604-562 a.C.), che
intervenne ripetutamente nella zona mediterranea per difendere le conquiste
ottenute contro l'Egitto, e impose la propria sovranità sul regno di Giuda, al
tempo di Ioiakìm, prima sottomesso al faraone Necao. Quando poi i successivi re
di Giuda, Ioiachin e Sedecìa, tentarono di scrollarsi di dosso il dominio
babilonese, Nabucodònosor intervenne decisamente contro Gerusalemme: una prima
volta nel 598 e una seconda volta negli anni 594-587. Nel giugno-luglio del 587
(o 586) Gerusalemme fu conquistata, e un mese dopo il genrale babilonese
Nabuzardan distrusse la città e il tempio di Salomone.
Ambedue gli interventi di
Nabucodònosor si conclusero con la deportazione di un gran numero di ebrei, re
compresi, in Babilonia. Era la fine del regno di Giuda, centotrent'anni circa
dopo quella del regno di Israele.
La fine dell'impero babilonese si
data all'ottobre del 539 a.C., quando i persiani di Ciro il Grande, alleatisi
con i medi, conquistarono Babilonia.
FONTE:
Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo
Nessun commento:
Posta un commento