Parte 1
Si potrebbe far iniziare la storia d'Israele, seguendo la Bibbia, con la figura di Abramo. Però i racconti biblici hanno una prospettiva religiosa, sono stati scritti diverso tempo dopo gli eventi che narrano e, pur conservando probabilmente il ricordo di avvenimenti importanti per chi li tramandava, offrono dati troppo scarsi per lo storiografo.
Si potrebbe far iniziare la storia d'Israele, seguendo la Bibbia, con la figura di Abramo. Però i racconti biblici hanno una prospettiva religiosa, sono stati scritti diverso tempo dopo gli eventi che narrano e, pur conservando probabilmente il ricordo di avvenimenti importanti per chi li tramandava, offrono dati troppo scarsi per lo storiografo.
Il periodo delle tribù.
Alcuni testi biblici (Gdc 1; Gs
13,2-6; 15,13-19; 17,14-18; 19,47; 23,7-13, e già Mn 32,39-40) mostrano che le
tribù s'impegnarono singolarmente nella conquista del loro territorio; infine
Gs 13,1-6 e Gdc 1 riconoscono che la conquista è stata incompleta. Una precisa
ricostruzione storica degli eventi non è possibile, sappiamo però che l'epoca
che va dalla seconda parte del XIII sec. a.C. fino alla seconda metà dell'XI
sec. (nella Bibbia l'epoca di Giosuè e dei Giudici) vede progressivamente
uscire dalla scena storica dell'antico Vicino Oriente le grandi potenze
dell'ultima parte dell'epoca del bronzo (1550-1200 a.C.): l'impero hittita viene
travolto dai cosiddetti popoli del mare, l'Assiria si rinchiude nel suo
territorio e l'Egitto, minacciato sulle coste mediterranee dai medesimi popoli
del mare, abbandona ogni mira espansionistica in Asia. In questo contesto
internazionale possono perciò emergere nuove entità politiche e nazionali, fra
cui anche Israele. Non esiste, però, in questo periodo storica una realtà di
popolo, bensì un'insieme di gruppi. Questi sono costituiti da famiglie, da
insiemi di famiglie formanti un clan e da gruppi di clan facenti capo a un
insieme più vasto denominato tribù. Circa quest'ultima non si deve già pensare
alle classiche dodici tribù di Israele, ma a gruppi ancora in evoluzione, che
soltanto nel periodo della monarchia troveranno una loro caratterizzazione stabile.
Gli inizi della monarchia.
Il primo abbozzo di monarchia unita
si ebbe con Saul, un condottiero del nord, mentre Davide si impose agli inizi
soltanto su Giuda, nella città meridionale di Ebron. I capi tribù
settentrionali lo elessero come loro re solo quando si estinse ogni possibilità
di successione a Saul. Giuridicamente Davide e Salomone unirono nella loro
persona il doppio titolo di re di Giuda e d'Israele. Durante la sua prima fase
(1030-930 a.C.) la monarchia ebraica fu quindi unitaria e fu rappresentata da
tre re: Saul, Davide e Salomone.
Dopo la morte di Salomone si
verificò nello stato ebraico una grave crisi politica, che portò alla
formazione di due regni divisi e contrapposti: quello di Israele al nord e
quello di Giuda al sud. Il regno del nord, fin quando durò, fu più forte e
prospero di quello del sud. Questo maggior benessere economico derivava dalla
maggiore estensione del territorio e dalla più ampia possibilità di traffici
verso il settentrione. Giuda è più piccolo e sopraffatto dalla ricchezza
dell'Egitto e dalla concorrenza commerciale delle antiche città filistee. In
alcuni periodi il regno di Giuda sembra essere quasi un vassallo o un alleato
di rango inferiore rispetto al regno del nord.
FONTE:
Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo
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