mercoledì 17 giugno 2015

20 GIUGNO MANIFESTAZIONE SULLA FAMIGLIA



Tutti a Roma (con un bel libro sulla famiglia)

 Care amiche, cari amici

            Spero che tutti si stiano preparando per andare a Roma il 20 giugno in Piazza San Giovanni. Quella di sabato prossimo è una manifestazione importante, di quelle che possono incidere nella storia di un Paese. Ci sono tanti motivi per andarci e comunque per pregare e auspicare un suo successo.

            Il primo motivo è quello più immediato, il ddl Cirinnà, in discussione in queste stesse ore in Senato, e che il Pd vorrebbe fare diventare legge entro settembre. Anche se non è l'unico obiettivo della manifestazione, se quest'ultima riuscisse a portare in piazza tante persone apparirebbe chiaro a tutti che esiste una mobilitazione popolare ostile a un disegno di legge che equipara il matrimonio gay a quello fra un uomo e una donna e apre la strada all'adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali.

            Il secondo motivo riguarda il lungo periodo, per cui i promotori hanno fatto bene a ricordare che la manifestazione è voluta anche per difendere i nostri figli dalla diffusione dell'ideologia gender. Infatti, il ddl Cirinnà potrà anche passare, ma la battaglia contro questa ideologia che mira a decostruire la famiglia e la persona dovrà comunque continuare. Non è difficile vedere come le due cose sono legate: c'è una urgenza, dettata da un disegno di legge pericoloso e sbagliato, ma c'è anche una prospettiva di lungo periodo, che non dobbiamo dimenticare mai. Uno dei più importanti studiosi della famiglia, il professor Pierpaolo Donati, lo ha scritto in un suo libro: "una società è fatta così come è fatta la famiglia: se la famiglia si spezza, anche la società si spezza; se la famiglia diventa liquida, anche la società diventa liquida" (La famiglia. il genoma che fa vivere la società, Rubbettino 2013, p. 9). Se vogliamo difendere l'una e l'altra, la famiglia e la società, dobbiamo operare sui due livelli, quello immediato, prevalentemente politico, e quello a lungo termine, di tipo culturale. "Difendere la famiglia per difendere la società" era il titolo azzeccato del convegno organizzato da Regione Lombardia il 17 gennaio scorso, e che viene spesso riproposto: esso esprime la preoccupazione di quelle istituzioni (non molte purtroppo) che si rendono conto che senza la famiglia la società muore, come ben spiega Donati nel suo libro.

            Il terzo motivo riguarda le modalità con cui si è giunti al 20 giugno. Per la prima volta, nel mondo cattolico, l'iniziativa nasce dal laicato, secondo la recente espressione di Papa Francesco che appunto invitava, il 18 maggio scorso, il laicato a prendere l'iniziativa negli ambiti di sua competenza, senza dover dipendere dal vescovo-pilota. Potrebbe essere un precedente importante per favorire l'autonomia operativa del laicato, che non ha, o almeno non dovrebbe avere, tante delle preoccupazioni, peraltro comprensibili, che invece hanno vescovi e preti nei confronti dello Stato e dei governi.

            Sono solo alcuni dei motivi che spingono a esserci, sabato prossimo, in quella grande piazza romana. Ci saranno anzitutto tante famiglie, che devono essere le vere protagoniste. Ma anche molti movimenti e associazioni saranno pubblicamente presenti, non come organizzatori ma come chi ha aderito entusiasticamente a questo invito e chiede a tutti i suoi amici di esserci. Così sarà anche per Alleanza Cattolica, che si renderà visibile con le sue bandiere, accanto ai tanti che riempiranno piazza San Giovanni.

Fonte: Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica

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