Il
sentimento di colpa è un sentimento di rifiuto ed è il primo a scriversi nel
bambino, e questa è la ferita fondamentale. La prima separazione produce un
sentimento di colpa. L'assenza mi apre al desiderio, cioè desidero la madre.
Dio dice ad Abramo che lui col suo
lavoro si sarebbe procurato da vivere. Dio perciò non gli toglie la possibilità
di vivere e gli da, attraverso il sudore, la possibilità di produrre ancora
vita. Allora la frustrazione che porta
dolore è mezzo di vita, il sudore e la pena fanno crescere psicologicamente,
spiritualmente, fisicamente. I doni di Dio sono irrevocabili. Con l'assenza
della madre il bambino fa l'esperienza degli altri e sfocia nell'alterità,
scopre il tu e si scopre persona. Questa assenza frustrante e dolorosa diventa
portatrice di vita perché conduce all'alterità, all'identità, perciò il conflitto per se stesso è produttore di
vita.
L'esperienza di Dio passa attraverso
l'esperienza delle nostre ferite. E' indispensabile allora la separazione biologica
e psicologica. Separazione anche da Dio anche se dipendo da Dio. Attraverso la
separazione il bambino cresce, e cresce la personalità. Il me psichico deve
essere riorientato verso l'io spirituale. La separazione apre nel bambino un
travaglio di lutto che approda nel perdono e nella donazione. Finché avremo
vita avremo sempre bisogno di essere perdonati e di perdonare.
Bisogna aiutare perciò la persona ad
uscire dalle sue colpevolezze per entrare nel perdono che presuppone una presa
di coscienza delle ferite e della colpevolezza.
I°
Decolpevolizzare, spesso l'uomo si incolpa di ciò che è una falsa colpa.
II°
Responsabilizzare, responsabilizzato verso le vere colpe.
Si entra perciò in un cammino di
perdono e si entra nell'offerta di se nel perdono dato agli altri. Questo
cammino di perdono supera i desideri di benessere. Il fine è di restituire
l'uomo alla sua vocazione: l'offerta, il dono.
FONTE :
Titolo : Corso di guarigione; Autore: Laura Casali
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