lunedì 22 giugno 2015

LA PICCOLA GUERRIERA

Vi proponiamo un articolo del giornalista Carlo Nesti sulla figura di Annarita Sidoti.


Annarita Sidoti ci ha lasciato ad appena 45 anni, a causa di uno di quei mali incurabili, che solo la tempra dei campioni, a volte, riesce a prolungare oltre il lecito, fino all’agonia.


L’attaccamento alla vita, e la battaglia contro la morte, trovano negli atleti, forse, individui portati più di altri ad arrendersi, fisicamente e psicologicamente, all’ultimo minuto, contro il rivale imbattibile.

L’esempio di questa marciatrice, alta 1 metro e 50 per 42 chili, va ben al di là dei confini del titolo mondiale, conquistato nei Mondiali 1997.

Il bello dello sport è che, in tantissime discipline, è molto democratico, nel senso di premiare gli alti, i bassi, i muscolosi e i longilinei.

Basti pensare ai 2 calciatori più prestigiosi del mondo. Uno, Messi, basso e leggero, e l’altro, Cristiano Ronaldo, alto e scultoreo. Eppure, entrambi, con caratteristiche completamente diverse, sono in grado di essere decisivi per le loro squadre.

Anche nella Bibbia, e cioè nella storia del rapporto fra Dio e l’uomo, sono celebri gli esempi di uomini, scelti da Nostro Signore, in base a tutto, fuorché ai nostri parametri: dal balbuziente Mosè, fino al piccolo Davide.  

Annarita Sidoti aveva fatto del fisico da scricciolo la sua forza, perché l’importante non è confrontarsi con i vantaggi degli altri, ma con se stessi, cercando, giorno per giorno, di migliorarsi, e mettendo a frutto, come spiega Gesù, i talenti personali.

Il messaggio che trasmettono campioni, quali Mennea, Abbagnale, Maddaloni e Sidoti, cresciuti nel sud Italia, dove la mancanza di impianti, e mezzi, scoraggerebbe chiunque, è universale, e vale nella vita quotidiana.

Un messaggio di abnegazione, tenacia e speranza. Anzi: Speranza, con la “S” maiuscola, anche se si è minuscoli, come Annarita.




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