L'università
di Parigi, era l'ultima roccaforte dell'unità medioevale.
Ci fu un catastrofico declino nei
paesi dell'Europa Settentrionale, che erano stati il centro della precedente
cultura medioevale.
Per la prima volta, l'unità della
Cristianità occidentale fu rotta da un movimento, il movimento di riforma di
Jan Hus , intorno al 1350-1400, che era sia religioso che nazionale. Quando il
Papato restaurato nella persona di Martino V nel 1420 ritornò da Costanza a
Roma, tornò in un nuovo mondo. Lasciava il mondo degli scolastici per quello
degli umanisti e il mondo delle monarchie feudali per quello degli Stati
cittadini. Usciva dalle oscurità autunnali del Nord gotico per entrare nella
primavera del Rinascimento italiano.
Sorse al Nord un movimento di
riforma religiosa, ma questa volta fu un movimento di rivoluzione religiosa che
sovvertì le basi del'ordine medioevale e dell'unità cattolica.
Il Rinascimento non rappresentò
semplicemente una rinascita degli studi classici, come credevano i nostri
predecessori, fu l'avvento di una nuova cultura, di un nuovo modo di vita che
aveva le sue radici nel profondo del passato e che si era andata sviluppando da
secoli nel mondo mediterraneo prima di raggiungere la sua piena espressione
nell'Italia del secolo XV.
Gli Stati cittadini italiani nel
tardo Medioevo assomigliavano, infatti, nel vigore della loro vita civica
interna e nell'intensità della loro rivalità politica ed economica, agli Stati
cittadini del mondo ellenico.
Questa nuova cultura era la cultura
della città, che non si era pienamente affermata nell'Europa Settentrionale.
L'ideale umanistico di educazione
rappresentò un'acuta reazione contro l'educazione esclusivamente dialettica
delle università, e questo tese a confliggere con la filosofia e la teologia
scolastiche. Non fu mai un'educazione esclusivamente laica, ma condusse a un
dualismo fra i due sistemi educativi, studi letterari e filosofia, e fra
l'umanista e il teologo. Questo dualismo indubbiamente contribuì a rompere
l'unità della Cristianità, sebbene naturalmente sia lungi dal coincidere con il
dualismo religioso fra l'Europa cattolica e quella protestante.
Il sorgere della nuova cultura laica
in Italia fu senza dubbio accompagnato nelle città-Stato italiane dalla
crescita del secolarismo e perfino dell'anticlericalismo.
<<Riforma>> è il nome
che si dà alla grande rivoluzione religiosa del secolo XVI che distrusse
l'unità della Cristianità medioevale e creò una nuova Europa di Stati sovrani e
di Chiese separate che durò senza mutare troppo fino alla Rivoluzione Francese.
Questa catastrofe religiosa era implicita nello sviluppo medioevale più tardo e
giunse perché l'esistenza di una società internazionale unita sotto l'autorità
e la guida della Chiesa era incompatibile con il nuovo ordine temporale così
come espresso negli Stati e nelle monarchie nazionali. L'inevitabile conflitto
fra Chiesa e Stato poteva condurre solo al disordine. In particolare, la
posizione anomala del vescovo di importante funzionario in entrambe le società
condusse alla secolarizzazione della Chiesa e a un accumulo di abusi a cui né
la Chiesa né lo Stato furono capaci di porre rimedio, a causa della confusione
di persone e di giurisdizioni. il sistema gerarchico della Chiesa medioevale
era demolito e nessuno fu abbastanza forte o coraggioso per condurre la
drastiche riforme che erano necessarie. Tutti erano d'accordo in teoria sui
mali principali: in primo luogo il pluralismo, ovvero il cumulo dei benefici
ecclesiastici nelle mani di un solo uomo, e la non residenza, che ne era il
diretto risultato; in secondo luogo la simonia, ovvero la dipendenza del denaro
delle cariche ecclesiastiche e dei privilegi spirituali; in terzo luogo la
trascuratezza della norma canonica per le visite pastorali dei vescovi e per i
sinodi diocesani; in quarto luogo, il basso livello di istruzione del clero e
l'ignoranza religiosa del laico.
EMMANUELE
FONTE:
Titolo: La divisione della Cristianità Occidentale; Autore: Christopher Dawson;
Editore: D'Ettoris editori.
Leggi anche la prima parte
prima parte
terza parte
parte quarta
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