La Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II inizia la sua
trattazione offrendo l'insegnamento di Gesù sul matrimonio, contenuto in tre
brani, che egli stesso definisce <<un trittico>>. Eccoli:
Il primo: da Mt 19, 3-8.
<<Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli
chiesero: "E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi
motivo?". Ed egli rispose: "Non avete letto che il creatore da
principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo
padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Così
che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto,
l'uomo non lo separi".
Il secondo: da Gn 1,27. <<Dio
creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li
creò>>.
Il terzo: da Gn 2,7. 18-23. <<[...]allora
il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un
alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. [...] Poi il Signore Dio
disse: "non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli
sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie
selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere
come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli
esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a
tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie
selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il
Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse
una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con
la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora
l'uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie
ossa perché dall'uomo è stata tolta". Per questo l'uomo abbandonerà suo
padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
Da questi racconti traspare la
complementarietà tra i sessi: l'uomo acquisisce una identità sessuale solo in
presenza della donna.
Il secondo racconto fa riferimento
alla solitudine dell'uomo prima della creazione della donna, e quindi della
differenziazione sessuale: solitario è l'uomo senza distinzioni di sesso, non
il maschio. L'uomo è solo perché in tutto il creato <<non trovò un aiuto
che gli fosse simile>>: solo l'uomo è <<immagine>> di Dio.
Tutto il creato non può colmare la solitudine dell'uomo, perché in esso non vi
è nulla che gli sia simile. Questa solitudine è per l'uomo ancora più
angosciante perché egli non ha una relazione paritaria nella quale
rispecchiarsi, nella quale trovare la sua identità: l'uomo troverà la sua
identità (sessuata) solo con la creazione della donna, un aiuto che gli è simile.
L'uomo non è più solo, sia perché la
donna è simile a lui (contrariamente al resto del creato), sia perché è diversa
da lui: lei è femmina; lui è maschio. la comunione tra uomo e donna è un aiuto
reciproco: la donna è un aiuto per l'uomo e viceversa. Ecco l'aiuto che l'uomo
cercava. Si intravvede qui qualcosa della comunione matrimoniale, ossia
l'essere "per" l'altro. Ma c'è di più. Il primo racconto afferma che
l'uomo <<maschio e femmina>> è <<immagine di Dio>>. Significa
che l'uomo diventa immagine di Dio non nella solitudine, ma nella comunione:
Dio è infatti Trinità, comunione di persone.
EMMANUELE
FONTE:
Titolo: Amore e sessualità. La Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II; Autore:
Roberto Marchesini; Editore: I quaderni del Timone.
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