mercoledì 5 marzo 2014

AMORE E SESSUALITA' PARTE I



La Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II

            Giovanni Paolo II inizia la sua trattazione offrendo l'insegnamento di Gesù sul matrimonio, contenuto in tre brani, che egli stesso definisce <<un trittico>>. Eccoli:

            Il primo: da Mt 19, 3-8. <<Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?". Ed egli rispose: "Non avete letto che il creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi". 

            Il secondo: da Gn 1,27. <<Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò>>.

            Il terzo: da Gn 2,7. 18-23. <<[...]allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. [...] Poi il Signore Dio disse: "non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: "Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa perché dall'uomo è stata tolta". Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.

            Da questi racconti traspare la complementarietà tra i sessi: l'uomo acquisisce una identità sessuale solo in presenza della donna. 

            Il secondo racconto fa riferimento alla solitudine dell'uomo prima della creazione della donna, e quindi della differenziazione sessuale: solitario è l'uomo senza distinzioni di sesso, non il maschio. L'uomo è solo perché in tutto il creato <<non trovò un aiuto che gli fosse simile>>: solo l'uomo è <<immagine>> di Dio. Tutto il creato non può colmare la solitudine dell'uomo, perché in esso non vi è nulla che gli sia simile. Questa solitudine è per l'uomo ancora più angosciante perché egli non ha una relazione paritaria nella quale rispecchiarsi, nella quale trovare la sua identità: l'uomo troverà la sua identità (sessuata) solo con la creazione della donna, un aiuto che gli è simile.

            L'uomo non è più solo, sia perché la donna è simile a lui (contrariamente al resto del creato), sia perché è diversa da lui: lei è femmina; lui è maschio. la comunione tra uomo e donna è un aiuto reciproco: la donna è un aiuto per l'uomo e viceversa. Ecco l'aiuto che l'uomo cercava. Si intravvede qui qualcosa della comunione matrimoniale, ossia l'essere "per" l'altro. Ma c'è di più. Il primo racconto afferma che l'uomo <<maschio e femmina>> è <<immagine di Dio>>. Significa che l'uomo diventa immagine di Dio non nella solitudine, ma nella comunione: Dio è infatti Trinità, comunione di persone.

EMMANUELE

FONTE: Titolo: Amore e sessualità. La Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II; Autore: Roberto Marchesini; Editore: I quaderni del Timone.

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari