Poco alla
volta vengono messi in discussione conquiste sociali di cui il '900 ne era
un'icona, a cominciare dai diritti delle donne, che rischiano d'essere
declassati sulla spinta della "ideologia del gender". La pretesa di
questa ideologia è quella di confinare l'identità femminile nell'individualità
che nega ogni identità.
Se l'identità di genere fosse messa
nell'angolo, se si disconoscesse la funzione della maternità, le donne
diventerebbero di nuovo sole, emarginate e irrilevanti.
Già negli anni novecento si
affermava che spingere troppo in là l'agenda di genere <<andranno perdute
le conquiste che le donne hanno acquisito negli ultimi cento anni>>.
L'ideologia del gender non rispetta
i tempi della crescita, ne infanga la bellezza, impone ai più piccoli di
affrontare la sessualità quando non hanno ancora gli strumenti e gli impulsi
del desiderio sessuale, consentendo ad essi a non avere mai una mamma o un
papà.
La libertà religiosa elaborata
dall'Occidente è messa in discussione nonostante costituisca l'unico strumento
che possa garantire un futuro di convivenza libera.
Si cerca di abolire simboli
religiosi delle più importanti fedi mondiali. C'è una ricerca spasmodica della
laicità creando ostilità alla fede. E' stato detto che le democrazie che escludono
Dio producano, ingiustizia, violenza, terrore.
L'Europa e l'occidente si svuotano
dei valori più alti. Ma ci chiediamo: cosa fanno le istituzioni internazionali,
per esempio l'ONU, ideate e volute proprio per tutelare e difendere i diritti
umani nel mondo?
Un Occidente povero e decadente,
moralmente e spiritualmente sembra incapace di chiedersi il perché delle varie
crisi politiche, religiose, sociali nel nostro tempo attuale. A questo non
dobbiamo rassegnarci.
FONTE:
Avvenire.
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