Care amiche,
cari amici,
Sabato scorso a Palermo si è svolta
la Marcia per la vita, organizzata anche nel 2015 dal Forum Vita,
Famiglia, Educazione, con l'adesione di 78 associazioni e movimenti. La
manifestazione ha attraversato le vie della capitale siciliana con circa 4500
persone (secondo la Questura), sotto una pioggia incipiente, che la Provvidenza
ha impedito di scatenarsi in un vero e proprio nubifragio fino a pochi minuti
dopo la conclusione della Marcia.
Presentata dal portavoce, l'infaticabile
Diego Torre, la manifestazione è cominciata con le testimonianze del
sottoscritto e del pastore della comunità pentecostale Parola della Grazia
Lirio Porrello, e con la lettura di un messaggio di don Fortunato Di Noto, il
celebre difensore della dignità del bambino da ogni forma di violenza e di
sopruso, che guida da decenni l'associazione Meter, particolarmente
impegnata contro la pedofilia. Applausi scroscianti hanno quindi accompagnato
la lettura del messaggio del Santo Padre Francesco, affidato alle parole del
Segretario di Stato card. Parolin e inviate all'arcivescovo di Monreale mons.
Pennisi. Messaggi sono anche pervenuti dai vescovi dell'isola e dal cardinale
di Palermo mons. Romeo, mentre Regione e Comune hanno voluto offrire alla
Marcia il rispettivo patrocinio.
Molte le sigle che hanno
accompagnato il corteo dietro i rispettivi striscioni e bandiere, come il Movimento
per la vita, Alleanza Cattolica, l'associazione Voglio vivere,
numerose confraternite e parrocchie, guidate dai parroci. Ma soprattutto
famiglie, con tanti bambini, hanno caratterizzato il clima festoso, accogliente
e ricco di serenità che ha caratterizzato l'evento. Pochi gli uomini politici
presenti accanto all'on. Alessandro Pagano, peraltro già conosciuto da tutti i
partecipanti per la continua testimonianza prolife e profamily
che da anni conduce non soltanto sul territorio, ma in particolare in
Parlamento.
La manifestazione è stata anche
un'occasione di riflessione. Intanto essa conferma l'esistenza di un popolo
ancora disposto a mobilitarsi per i tre principi fondamentali del bene comune,
appunto la vita innocente, la famiglia cellula base della società e la libertà
di educare secondo il volere dei genitori. Questo popolo esprime una minoranza
importante del Paese, che forse andrebbe coinvolta anche a livello locale, con
diverse forme di organizzazione e senza trascurare la modalità più importante,
ossia la formazione, che è la vera garanzia della possibilità di incidere
effettivamente sul futuro della nazione.
La Marcia ha anche suscitato una
evidente riflessione a proposito dell'assenza di uomini politici, fatta salva
l'eccezione già ricordata. Questa assenza indica uno scollamento fra un pezzo
di società che ha una forte identità e l'assenza di una classe politica disposta
a rappresentarla. Una volta i politici almeno avevano un certo fiuto, sapevano
muoversi come pesci nell'acqua e andare a cercare di raccogliere il consenso
ovunque ci fossero forme di aggregazione. Alcuni lo facevano per convinzione,
altri per interesse, ma tutti si davano da fare in questo senso. Oggi sembrano
aver perduto anche questa intuizione, che peraltro rappresenta un elemento
fondamentale della loro professione. Pazienza. Questa minoranza saprà trovare
la strada per cercare altre forme di rappresentanza.
Intanto, fra pochi giorni, sabato
23 maggio, ritornano in piazza le Sentinelle in Piedi, in cento
città, forse qualcuna in più. Per dire in pubblico che la famiglia è una sola,
quella che nasce dal matrimonio fra un uomo e una donna, e che i bambini
vogliono avere un padre e una madre.
FONTE: Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica
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