Parte 11
<<Gli
uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze,
ecc. ecc. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o
a una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando
andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese:
<<Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel
Tabernacolo>>
e tutta la famiglia viene a fare conversazione con Me, a
sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli
ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò
di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante
volte?>>
<<Io
so tutto, leggo anche nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti,
però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che Me ne facciate partecipe
come con uno della famiglia, come con l'amico più intimo. Quante grazie perde
l'uomo perché non Mi dà un posto nella sua vita...!>>
Quando quel
giorno rimasi con lui, e poi per molti altri giorni ancora, ricevetti degli
insegnamenti che oggi voglio condividere con voi, in questa missione che mi è
stata affidata. Dice Gesù:
<<Volli
salvare la Mia creatura, perché il momento di aprirle la porta del Cielo è
stato pieno di troppo dolore...>>
<<Ricorda che nessuna madre
ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io Sono arrivato a questo
eccesso d'Amore per comunicarvi i miei meriti.>>
<<La
Santa Messa Sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio sacrificio sulla
Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia vita e del Mio sangue, che cosa
avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria e il
peccato...>>
<<Voi
dovreste sorpassare in virtù di Angeli e gli Arcangeli, perché loro non hanno
la fortuna di ricevermi come alimento, voi si. Essi bevono una goccia della
fonte, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto
l'oceano...>>
Il Signore
mi parlò poi, ancora con dolore, di
quelle persone che si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno
perso il meraviglioso stupore dell'incontro con Lui. Di come la routine fa
diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire
a Gesù quando Lo ricevono. E inoltre, delle non poche anime consacrate che
perdono l'entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vacazione un
mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia
necessario, ma senza sentimento...
Quindi il
Signore mi parlò dei frutti che ogni
comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che
riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita. Dedicano molte
ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc. ma la loro vita non si
trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il
Signore. I meriti che riceviamo nell'Eucarestia debbono portare frutti di
conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli.
A venerdì prossimo
FONTE: Sito
web "Profezie per il Terzo Millennio Catalina Rivas"
Nessun commento:
Posta un commento