venerdì 29 maggio 2015

LA SANTA MESSA: LA VISIONE DI CATALINA



Parte 11

            <<Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze, ecc. ecc. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o a una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese: <<Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo>>

e tutta la famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante volte?>>

            <<Io so tutto, leggo anche nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che Me ne facciate partecipe come con uno della famiglia, come con l'amico più intimo. Quante grazie perde l'uomo perché non Mi dà un posto nella sua vita...!>>

            Quando quel giorno rimasi con lui, e poi per molti altri giorni ancora, ricevetti degli insegnamenti che oggi voglio condividere con voi, in questa missione che mi è stata affidata. Dice Gesù:

            <<Volli salvare la Mia creatura, perché il momento di aprirle la porta del Cielo è stato pieno di troppo dolore...>>  <<Ricorda che  nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io Sono arrivato a questo eccesso d'Amore per comunicarvi i miei meriti.>>

            <<La Santa Messa Sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia vita e del Mio sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria e il peccato...>>

            <<Voi dovreste sorpassare in virtù di Angeli e gli Arcangeli, perché loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi si. Essi bevono una goccia della fonte, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto l'oceano...>>

            Il Signore mi parlò poi, ancora con dolore, di quelle persone che si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore dell'incontro con Lui. Di come la routine fa diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a Gesù quando Lo ricevono. E inoltre, delle non poche anime consacrate che perdono l'entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vacazione un mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...

            Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita. Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc. ma la loro vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo nell'Eucarestia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli.

A venerdì prossimo 

FONTE: Sito web "Profezie per il Terzo Millennio Catalina Rivas"

Nessun commento:

Posta un commento

Post più popolari