venerdì 8 maggio 2015

LA SANTA MESSA: LA VISIONE DI CATALINA



Parte 8          
            A partire da quel giorno, e non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci, quel privilegio che il Signore ci concede. 

            Quando stavamo per cominciare a pregare il Padre Nostro, parlò il Signore, per la prima volta durante la celebrazione, e disse: <<Ecco, voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei capace e che, in questo momento, ti ricordi della persona o delle persone che ti hanno causato più male nella tua vita, affinché tu li abbracci e li stringa a te e dica loro con tutto il cuore: -Nel Nome di Gesù io ti perdono e ti auguro la pace. Nel Nome di Gesù, ti chiedo perdono e mi auguro di avere la pace. Se questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà un gran bene; se questa persona non è capace di aprirsi alla pace, quella pace tornerà al tuo cuore. Ma non voglio che tu riceva o dia la pace ad altre persone, fino a quando non sei capace di perdonare e di provare quella pace dapprima nel tuo cuore.>>

            <<Fate attenzione a quello che fate>> - continuò il Signore - <<Voi ripetete nel Padre Nostro: perdonaci come noi perdoniamo quelli che ci offendono. Se siete capaci di perdonare e non, come dicono alcuni, di dimenticare, state mettendo delle condizioni al perdono di Dio. State dicendo: perdonami soltanto come io sono capace di perdonare, non di più.>>

            Non so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo ferire il Signore e quanto possiamo noi stessi offenderlo con tanti rancori, con i cattivi sentimenti e le cose cattive che nascono dai complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e chiese perdono a tutti quelli che talvolta mi avevano offeso, per sentire la pace del Signore.

            Il celebrante diceva: <<...concedici la pace e l'unità...>> e quindi: <<La pace del Signore sia con tutti voi...>>

            Vidi d'un tratto, fra alcune persone che si abbracciavano (non tutte), venire a porsi in mezzo una luce molto intensa; seppi che era Gesù e mi slanciai allora ad abbracciare la persona che avevo a fianco. Potei sentire davvero in quella luce l'abbraccio del Signore, era Lui che mi abbracciava per darmi la Sua pace, perché in quel momento io ero stata capace di perdonare e di togliere dal mio cuore ogni offesa contro altre persone. Questo è ciò che Gesù vuole, condividere quel momento di gioia in un abbraccio per farci trovare la Sua Pace.

            Arrivò il momento della comunione dei celebranti, e qui tornai a notare la presenza di tutti i sacerdoti insieme al Monsignore. Mentre egli si comunicava, la Vergine disse: 

            <<Questo è il momento di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo accompagnano, ripeti con me: Signore, benedicili, santificali, aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo amore... Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per tutte le anime consacrate...>>

            Amati fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare perché loro sono la Chiesa, come lo siamo anche noi laici. Molte volte i laici esigono molto dai sacerdoti, però siamo incapaci di pregare per loro, di capire che sono persone umane, di comprendere e apprezzare la solitudine che molto spesso può circondare un sacerdote.

            Dobbiamo capire che i sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di comprensione, di assistenza, che hanno bisogno di affetto e di attenzioni da parte nostra, perché stanno dando la loro vita per ognuno di noi, come Gesù, consacrandosi a Lui.

            Il Signore vuole che la gente del gregge che Dio ha affidato loro, preghi e aiuti il proprio Pastore a santificarsi. Un giorno o l'altro, quando saremo dall'altra parte, comprenderemo la meraviglia compiuta dal Signore nel darci dei sacerdoti che ci aiutano a salvare la nostra anima.

FONTE: Sito web "Profezie per il Terzo Millennio Catalina Rivas"

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