martedì 7 luglio 2015

SIA LA LUCE



Introduzione all'Antico Testamento. Parte 2

            Il viaggio nel testo dell'Antico Testamento è un'avventura faticosa simile a un assedio condotto nei confronti di una cittadella fortificata nella quale si possono aprire brecce, ma il cui centro resta spesso inviolato e misterioso.

            Lo scrittore medioevale Ruperto di Deutz parlava di una lotta a corpo a corpo con il Libro, simile a quella che Giacobbe dovette sostenere in una notte oscura lungo le rive spumeggianti del fiume labbok (Gen 32 ): <<Dolce lotta, però, più gioiosa di ogni pace>> (In Canticum, prefazione).

            Alla base di quest'avventura c'è una Parola che risuona nella notte del nulla: <<Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale... si slanciò in mezzo alla terra>> (Sap 18,14-15). A questa, che è cronologicamente una delle ultime pagine dell'Antico Testamento, corrisponde in apertura il canto della Parola efficace e creatrice, la celebre pagina di Gen 1: <<Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu>> (1,3).

            E un profeta anonimo, il cosiddetto Secondo Isaia, approfondirà questo tema attraverso un simbolismo caro all'orizzonte palestinese sempre assetato, assolato e aspro: <<Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata>> (Is 55,10-11).

FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

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