mercoledì 29 luglio 2015

ASSUEFATTI DAL POTERE



Cari amici,
            da cosa si misura la giustizia e la verità di un'azione? Forse dal consenso che crea? Chi misura l'efficacia di un'azione da questo è già schiavo del potere.
           Provate a pensare se da domani vi dicessero che l'omicidio è legale. Cosa fareste per cercare di cambiare menti e cuori? Stareste in silenzio in attesa di tempi migliori provando a difendervi senza offendere troppo chi vuole uccidere mentre altri muoiono? Perché non c'è molta differenza nel lasciare che la società si suicidi distruggendo la famiglia e generando disperazione: l'unica differenza è che il potere ci ha assuefatti, abituati a pensare che infondo non c'è nulla di troppo dannoso nelle unioni basate sull'istinto. Questo pensiero è indotto facilmente anche grazie a una mentalità individualista che ci fa credere che una tale scelta non abbia conseguenze terribili per noi è per tutta la società.

            Abbiamo bisogno di vegliare per combattere il potere che è entrato in noi abituandoci ai rapporti vissuti come possesso, strumentali alle nostre voglie, slegati dal progetto naturale per cui sono creati, e quindi violenti. E abbiamo bisogno di vegliare perché la nostra coscienza, ultimo baluardo contro la menzogna del potere, sia vigile. Per questo lo facciamo insieme, per non soccombere soli al male travestito da buoni sentimenti e affermare davanti al mondo la verità. Verità che l'urlo del silenzio sa sprigionare in noi, ricordando all'uomo questa dipendenza dalla realtà che forse non vuole sentire, a cui si vuole ribellare, ma di cui ha bisogno e che non può negare senza autodistruggere sé e chi a intorno.

            Noi non ci perdoneremmo di stare a guardare mentre l'ultimo legame con l'altro viene reciso, mentre ai bambini viene negato il legame con il padre o la madre. E tu? Da che parte stai? Da quella di chi approva, di chi omette o di chi agisce? Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa, perché non c'è verità che persuada e cambi davvero finché non sia espressa e testimoniata davanti a tutti.
            Per questo di fronte al testo sulle unioni civili, approvato dalla commissione Giustizia del Senato, che apre la strada alle cosiddette nozze tra persone dello stesso sesso, e di conseguenza all'adozione, torniamo a vegliare.

            La società, la famiglia e l'essenza stessa di ogni essere umano sono troppo preziose per stare a guardare!

            La Professoressa Raffaella Iafrate ha trattato, in una conferenza a Milano nell'aprile scorso, Il tema dell'educare all'affettività, particolarmente attuale in questi momenti dove, specie nella scuola e a tutti livelli, i teorici della "filosofia gender" tendono" a sottolineare solo alcuni aspetti dei rapporti fra gli individui (il caso Trieste insegna), evidenzia il modo corretto per affrontare l'educazione dei piccoli e dei meno piccoli alla vita di relazione.

            Vi preghiamo di voler estendere questi concetti ai vostri figli genitori e agli insegnanti dei loro figli, che sono le persone che, prime, debbono contenere l'onda d'urto del dilagare di questa teoria tanto cara al main stream del politicamente corretto, ma pericolosissima,  come anche Papa Francesco ha recentemente tenuto a sottolineare.

FONTE: Sentinelle in Piedi - Milano

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