venerdì 18 marzo 2016

UN MONDO DIVERSO - Parte a



La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 12

            Ma in Oriente è un'altra cosa. E soprattutto in Palestina. Qui c'è un popolo che non si può mescolare al romano. C'è troppa differenza, come tra l'acqua e l'olio. Possono sovrapporsi, non fondersi. I romani, dall'alto della loro forza, regnano indifferenti. Gli ebrei, nell'infinita loro debolezza, si macerano nel risentimento, vivono di tormentosa speranza.

            Eppure i romani non sono venuti in Palestina con la forza. Sono stati chiamati. Da gente di Palestina, da ebrei. I discendenti degli eroici Maccabei avevano portato il regno allo sfacelo. Si era visto un uomo, Alessandro Jannero, proclamarsi re e Sommo Sacerdote e suscitare così la rivolta dei Farisei, repressa col terrore. Alessandro Jannero fece morire più di cinquantamila uomini e, per intrattenere le sue concubine, durante un pranzo, fece crocifiggere sotto i loro occhi sessanta uomini (c'è chi dice addirittura ottocento). I Farisei, difensori della Legge, presero il sopravvento alla sua morte, ma poco dopo scoppiò la guerra tra i suoi figli, Ircano II e Aristobulo II, mentre nella lotta interveniva anche Antipatro, governatore dell'Idumea per conto di Israele (e padre del futuro Erode il Grande)...

            Fu allora (63 a.C.) che certi ebrei andarono a Damasco, dove Pompeo si riposava dopo aver sconfitto Mitridate. E gli chiesero di venire con le legioni a Gerusalemme, per mettere pace. Pompeo lascia che i due fratelli continuo ancora per un pò il massacro intestino, poi dà il via alle legioni verso Gerusalemme, dove Aristobulo si è fortificato nel Tempio. Tre mesi di assedio, fame, disperazione, e infine l'assalto romano che spazza tutto. Pompeo, spada alla mano, è tra i primi a penetrare nella parte più segreta del Tempio, il Santo dei Santi, il luogo leggendario di cui si parla in ogni angolo del Mediterraneo, il cuore misterioso della religiosità ebraica. Irrompe tra i primi nella eccelsa sala buia e non vi trova nulla. I suoi occhi contemplano stupefatti una stanza vuota e in questa scena si riassume tutta la formidabile incomprensione, l'invalicabile abisso tra Israele e Roma. Roma è il centro di una civiltà materialista, sostenuta dall'esercito e governata da amministratori, armatori e banche, cosicché Pompeo, nel Santo dei Santi, si aspettava di trovare un tesoro, una statua, insomma qualcosa.

            E invece non poteva esservi nulla. Qualsiasi ebreo avrebbe potuto spiegargliene il perché: il Dio degli ebrei, JHWH (Colui che è) è in cielo, è al di la, è dappertutto e in nessun luogo, è invisibile e nessuno lo può ritrarre, scolpire o dipingere. Non si può nominare, non ha forma, è un assoluto.

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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