“O
non ci arrivavi a capire che era una cosa balorda far l’entrata che hai fatto
in città sopra un asino, senza una lancia, quel corteo di pidocchi a gridarti: “Viva
il re dei giudei”…
Se avevo gli ordini, io quel giorno nemmeno vi facevo
passare le porte e era finita… O non la capivi, che era come venire a metterti
in trappola, allora sei matto e è andata come doveva andare; o invece la capivi
e ci sei venuto di proposito al macello. Perché? Che scopo c’era?... Ordini,
amico, o se ne danno o se ne eseguono. Da chi li hai presi tu? Chi è il tuo
capo? Il tuo re, quello che sia? Dev’essere che tu gli credi fino all’ultima
parola, dal modo come sopporti tutto e non t’esce un sospiro”.
ELENA
BONO da “Morte di Adamo”
Queste sono le
parole di una non credente ma spesso sono le parole che anche un credente
pronuncia; quando la fede vacilla, le
basi del nostro credere fanno crollare tutta la costruzione che in anni di
cammino è nata sopra. “Che scopo c’era?”,
è così difficile comprenderlo? L’uomo stesso era lo scopo. L’amore era lo
scopo. L’amore è lo scopo e l’uomo ancora oggi è lo scopo. Cristo è venuto di
proposito al macello per donarsi interamente, perché ne siamo certi che abbia
creduto fino all’ultima parola del Suo Re.
Credette fino in
fondo come fece Maria. Proviamo a farlo anche noi per lo stesso scopo.
Tobia
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