sabato 1 febbraio 2014

I BRAVI PRETI DIMENTICATI DAI MEDIA



              Nell’omelia a santa Marta di lunedì 27 gennaio papa Francesco è tornato a parlare di preti, come altre volte ultimamente. In questa occasione però non li ha citati per esortali o riprenderli, bensì per lodarli e ricordare a noi fedeli il loro prezioso e silenzioso lavoro. 

          Il rimprovero è rivolto invece ai media che dimenticano troppo facilmente questi sacerdoti «coraggiosi, santi, buoni e fedeli» , ma che non mancano occasione di diffondere accuse o montare calunnie quando al centro della notizia c’è un uomo in talare. «Eh sì» ha detto Bergoglio, fingendo il dialogo con un fedele «anche io l’ho letto, ma, dimmi, sui giornali vengono le notizie di quello che fanno tanti sacerdoti, tanti preti in tante parrocchie di città e di campagna, tanta carità che fanno, tanto lavoro che fanno per portare avanti il loro popolo? Ah, no! Questa non è notizia».

            Il concetto è stato spiegato a margine dell’omelia  sulla prima lettura tratta dal secondo libro di Samuele (2sam 5, 1-7) in cui si narra dell’unzione a re di Davide quando all’unanimità le tribù di Israele lo scelsero per regnare. L’unzione del re Davide è l’evento che spinge papa Francesco a ribadire che la Chiesa non è un partito politico o una organizzazione umanitaria: «Qual è la differenza  tra essere un organizzatore politico del paese e essere re unto?» ha chiesto il papa.  «Dice la Bibbia che dopo l’unzione lo Spirito del Signore scese su Davide» e così «l’unzione fa che lo Spirito del Signore scenda sulla persona e sia con lui».

            L’unzione del re Davide si perpetua oggi nella Chiesa nei vescovi e nei preti: «non sono eletti soltanto per portare avanti un’organizzazione che si chiama Chiesa particolare. Sono unti. Hanno l’unzione e lo spirito del Signore è con loro » e per questo che «i preti portano avanti le parrocchie e tanti altri lavori» perché «in questa unzione una Chiesa particolare ha la sua forza e, per partecipazione, anche i preti sono unti: il vescovo impone le mani e fa l’unzione su di loro».

            Per questo noi fedeli  «dobbiamo pensarli così: unti». Il papa ha  voluto rimarcare il ringraziamento e ha ricordato il servizio di tanti preti ignorati che portano Cristo nel mondo e sono per il popolo dei fedeli  esempi di fede e carità. Ha continuato papa Francesco: «quanta gente ha ricevuto la forza della fede, la forza dell’amore, la speranza da questi parroci anonimi, che noi non conosciamo. E sono tanti!». Sono «parroci di campagna o parroci di città che, con la loro unzione, hanno dato forza al popolo, hanno trasmesso la dottrina, hanno dato i sacramenti, cioè la santità».

            Il primo ringraziamento deve venire da noi perché  «grazie a loro oggi noi siamo qui, sono stati loro che ci hanno battezzato».

FONTE: Scritto da Michele Canali

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