Una stupida usanza scaramantica
(ricordiamo che la scaramanzia è ad uso e consumo del Maligno) ritiene che non
sia di buon auspicio ritrovarsi in 13 alla stessa tavola.
Il ricordo va
inevitabilmente alla sera del giovedì santo con l’ultima cena di Gesù: dodici
apostoli e il figlio di Dio compongono i 13 commensali che da lì a poco
ritroveranno stravolta la loro vita e quella del mondo intero.
Nella chiesa della
mia parrocchia la base dell’altare è di rame e vi è rappresentata proprio l’ultima
cena.
Mi capita molte
volte di ritrovarmi a contemplare quella scena ma soprattutto di mettermi a
contare uno ad uno i personaggi a tavola, quasi come se non fossi cosi certo
che siano 13, forse sono addirittura 14…. Cerco con attenzione il
quattordicesimo ma non trovandolo rappresentato in quell’immagine, provo allora
a continuare la conta scrutando il mio cuore e lì lo trovo finalmente: sono io,
siamo noi!
Ebbene sì noi
eravamo presenti, perché Gesù il pane in quell’istante lo ha spezzato anche per
noi e perché non dire che ognuno degli apostoli ha una sua storia personale ed
incarna la storia di ciascuno di noi? C’è l’impulsivo che ritiene la propria
fede un potere da supereroe, c’è colui che è pronto a morire per Lui e invece
non mancherà di tradirlo e c’è colui….. che Lo ha già tradito.
Vi lascio questa
immagine per poterla contemplare anche voi; vi lascio questa immagine affinchè
possiate contarne i componenti. La storia la sapete……
Tobia
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