Costruire una
rete di relazioni virtuose
Care amiche,
cari amici,
il crescente consenso ottenuto dalle
veglie promosse dalle Sentinelle in Piedi dimostra la presenza in Italia
di un consistente numero di persone che non si arrendono di fronte allo sfascio
del nostro Paese e, soprattutto, che hanno individuato le profonde radici
antropologiche della crisi attuale.
È emblematico infatti che mentre la
crisi economica colpisce le famiglie e fa aumentare la disoccupazione, nel
Parlamento italiano sia in discussione, già approvato dalla Camera, un disegno
di legge che vuole mandare in prigione chi afferma che il matrimonio che fonda
la famiglia può esistere soltanto fra un uomo e una donna e che i bambini hanno
diritto di avere un papà e una mamma.
Il fatto che sempre più persone
partecipino alle veglie e soprattutto chiedano di promuoverle in un numero
crescente di città, anche piccole, dimostra non soltanto che queste persone
sono preoccupate per il contenuto liberticida di questo disegno di legge, ma
che hanno capito come il cuore della crisi che colpisce il mondo occidentale
sia antropologica, cioè riguardi la persona, i suoi ideali, il suo modo di vivere.
Crisi antropologica non è una
parolona usata per esprimere qualcosa di incomprensibile, ma è la risposta al
fatto che ciascuno di noi incontra ogni giorno persone sempre più stanche e
disperate, persone che stanno perdendo anche quel benessere economico che
avevano fino a qualche anno fa.
Queste persone hanno bisogno di
ragioni per vivere, di ideali cui donarsi con entusiasmo. Le Sentinelle in
Piedi offrono loro una prospettiva di rinascita, partendo dalla difesa
della libertà da uno Stato sempre più invadente e ideologicamente orientato a
penalizzare la famiglia, uno Stato che adotta nelle proprie scuole l'ideologia
del gender, che è alla base del processo di distruzione della nostra
civiltà attraverso la negazione del fatto che ogni persona abbia una natura
sessuata.
Ma oltre alla protesta contro il
rischio che corre la nostra libertà, le Sentinelle in Piedi indicano una
strada da percorrere, un orizzonte verso cui andare anzitutto come singole
persone e come famiglie. Insomma, offrono una speranza.
Questa speranza è la costruzione di
una rete di amicizie che permetta al corpo sociale di resistere contro il
progetto di distruzione di quanto abbiamo di più caro.
La costruzione di una rete è
importante soprattutto in un mondo dove sta scomparendo la capacità di incidere
da parte delle realtà organizzate che si dovrebbero fare carico di difendere i
princìpi che fondano la nostra civiltà. Infatti, se confrontiamo la situazione
attuale con il Family day, che si svolse nel 2007, non nel Medioevo, ci
rendiamo conto di come le cose siano profondamente cambiate. Allora un milione
e più di persone affollarono piazza San Giovanni a Roma chiamate dal Forum
delle associazioni familiari e dalla mobilitazione della Chiesa italiana
guidata dal card. Ruini. La proposta di equiparare le coppie di fatto anche
omosessuali al matrimonio venne ritirata. Nello stesso senso, durante la scorsa
legislatura, il disegno di legge sull'omofobia venne dichiarato per due volte
incostituzionale.
Oggi non esiste più una mobilitazione
paragonabile a quella di allora e non esiste una maggioranza parlamentare in
grado di ripetere la dichiarazione di incostituzionalità del ddl sull'omofobia.
Tuttavia rimangono molte persone
disposte a impegnarsi con modalità diverse come, appunto, sono quelle delle Sentinelle
in Piedi.
Questa forma di protesta è
particolarmente adatta a intercettare persone singole, o famiglie, che non
appartengono a gruppi organizzati, ma non hanno perduto il senso comune. Tale
metodo di manifestare può attrarre anche persone lontane dalla fede cattolica,
ma in qualche modo legate ai princìpi che vengono messi in discussione, come
l'amore umano, il matrimonio, l'educazione dei figli, la differenza fra i
maschi e le femmine e la loro complementarietà. Tutte queste persone, che
possono professare diverse fedi religiose, o anche nessuna, avranno in comune
il desiderio di difendere la libertà, la verità sul matrimonio e sulla famiglia,
e potranno, partendo da questi valori comuni, costruire una rete di amicizie,
di collaborazione e di solidarietà.
Questo permetterà di ricostruire,
lentamente, un tessuto sociale, cioè una serie di relazioni e di legami che
potrebbero rendere la vita sociale meno difficile e certamente più bella di
quella che ci stanno preparando i teorici del gender, autentici
distruttori delle relazioni più autentiche che gli uomini sono riusciti a
costruire nel corso del tempo.
EMMANUELE
FONTE : Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica
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