domenica 23 febbraio 2014

COME SI E' DIVISA LA CRISTIANITA' OCCIDENTALE PARTE I



          Il secolo XVIII è quello del trionfo della secolarizzazione della cultura occidentale, in cui la religione diventa un fatto privato invece che sociale.  La Cristianità deve pagare per la sua perdita di unità, dovuta alla Riforma Protestante.

            Il mondo cattolico sviluppò allora un nuovo movimento di riforma, rappresentato dai gesuiti e dagli altri nuovi ordini religiosi. Mentre il mondo protestante, fu indebolito fin dall'inizio da continue controversie teologiche che produssero un'ulteriore serie di scismi e di divisioni permanenti fra le diverse Chiese protestanti.

            Durante questo secolo (secolo XVI), di sterile e inconcludente conflitto religioso, si preparò il terreno per la secolarizzazione della cultura europea. D'altro canto, è un errore ancora maggiore vedere solo il lato oscuro, come fecero i pensatori dell'illuminismo, e ignorare i risultati spirituali e culturali del periodo che seguì la Riforma.

            Quando si giungerà al secolo XIX, si troverà una quantità di uomini che hanno perso ogni relazione consapevole con la religione.

            L'intero periodo, tuttavia, mostra una costante disintegrazione dell'ideale medioevale di unità, segnata da due principali aspetti: in senso negativo, dalla perdita dell'unità internazionale e dell'autorità trascendente super-politica del Papato, e in senso positivo dalla crescita degli Stati moderni e dell'unità politica nazionale.

            Era nelle coscienze del popolo medioevale, che il popolo cristiano formasse un singolo corpo con una doppia organizzazione, l'Impero e il Papato. Alla fine del secolo XIII, tuttavia, il senso della comune unità della Cristianità cominciava a indebolirsi. Ma ora il pericolo di secolarizzazione veniva dall'interno, dal lusso della corte di Avignone e dall'enorme sviluppo del sistema internazionale della finanza papale. Nel frattempo l'Europa entrava in un periodo di declino economico e di disastro sociale. Si potrebbe dire, come oggi.

            Ma dagl'inizi del secolo XIV iniziò un movimento di decadenza che durò duecento anni. Le origini di questo cambiamento sono difficili da spiegare, poiché secondo gli storici dell'economia la popolazione aveva già cominciato a declinare alla fine del secolo XIII, ma verso la metà del secolo XIV il declino è evidente e catastrofico. La peste, la maggiore di tutte le epidemie documentate, spazzò l'intera Europa e distrusse in due anni, dal 1347 al 1350, un terzo della  popolazione. Contemporaneamente la guerra dei Cent'Anni  (1338-1453) mandò in pezzi l'opera di Filippo IV e dei suoi predecessori. Il più ricco paese d'Europa cadde preda dell'invasione straniera e del saccheggio delle compagnie di ventura di soldati mercenari. Le chiese e i monasteri furono distrutti e l'aperta campagna ridotta a un deserto.

EMMANUELE

FONTE: Titolo: La divisione della Cristianità Occidentale; Autore: Christopher Dawson; Editore: D'Ettoris editori.


leggi anche la seconda parte
seconda parte
terza parte
parte quarta

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