La vera
storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 10
Un popolo
oppresso ma indomito
I romani lasciano che gli abitanti
di Gerusalemme - così suscettibili a ogni sospetto di affronto - si occupino in
pace dei loro affari, purché restino salvi gli interessi fondamentali di Roma e
i proventi delle imposte. Dopo qualche incertezza, il potere romano su
Gerusalemme si è assestato nella forma del protettorato, sotto l'autorità di un
procuratore imperiale.
Alla morte di Erode il Grande gli è succeduto in Giudea
il figlio Archelao (ma non più come re: aveva il titolo di etnarca, una specie
di governatore per conto di Roma) il quale però è stato deposto dopo due anni e
sostituito da procuratori romani: il primo di essi fu Coponio, poi gli
succedettero Marco Ambivio, Annio Rufo, Valerio Grato e infine il procuratore
attuale, che si chiama Ponzio Pilato. In Galilea e Perea, con sede a Tiberiade,
governa Erode Antipa, figlio del Grande. E un altro figlio del celebre re,
Erode Filippo, governa le regioni della Traconitide, Ulata, Batanea,
Auratanitide e Iturea. Tutto questo insieme di territori è posto poi sotto la
sorveglianza di un più importante funzionario, il legato romano nella provincia
di Siria.
Non è la prima volta, del resto, che
in terra ebraica dominano gli starnieri. Privo di difese naturali, il
territorio è stato per vari secoli percorso e saccheggiato dagli imperi vicini.
Poi ci sono state le occupazioni. Nell'ottavo secolo prima di Gesù, gli Assiri
si erano impadroniti della Galilea, della Transgiordania e poi della Samaria,
deportando in Assiria ventottomila samaritani, rimpiazzati da coloni della
Mesopotania. Gerusalemme, rimasta allora indipendente, cadde più tardi sotto un
altro conquistatore , re Nabucosonodor di Babilonia, e lo stesso re di Giudea
venne deportato con diecimila sudditi, mentre i Babilonesi devastavano la città
e il Tempio. Nuovo saccheggio babilonese dieci anni dopo: il re dei Giudei,
Sedecia, fu costretto ad assistere al massacro di tutta la sua famiglia, poi
venne accecato e condotto in esilio. Molti Giudei scamparono alle stragi
fuggendo in Egitto, e Gerusalemme restò per cinquant'anni sotto il dominio di
Babilonia.
Una dominazione dopo l'altra. Ai
Babilonesi succedettero i più miti Persiani (540 a.C.), che consentirono a
molti ebrei di tornare in Palestina e di ricostruire il Tempio. Ma ecco poi
arrivare, nel 333 a.C., i Greci, cioè i generali di Alessandro Magno. Questi
nuovi padroni - Tolomeo, Antioco III e Antioco IV - deportano molti ebrei in
Egitto, ma soprattutto tentarono di uccidere lo spirito ebraico, imponendo al
Paese la civiltà greca. Giunsero a profanare il Tempio, ed esplose allora la
rivolta dei Maccabei, che diede a Gerusalemme alcuni decenni di libertà.
FONTE:
Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi
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