venerdì 26 febbraio 2016

UNA DOMINAZIONE DOPO L'ALTRA SU GERUSALEMME



La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 10

Un popolo oppresso ma indomito

            I romani lasciano che gli abitanti di Gerusalemme - così suscettibili a ogni sospetto di affronto - si occupino in pace dei loro affari, purché restino salvi gli interessi fondamentali di Roma e i proventi delle imposte. Dopo qualche incertezza, il potere romano su Gerusalemme si è assestato nella forma del protettorato, sotto l'autorità di un procuratore imperiale.

            Alla morte di Erode il Grande gli è succeduto in Giudea il figlio Archelao (ma non più come re: aveva il titolo di etnarca, una specie di governatore per conto di Roma) il quale però è stato deposto dopo due anni e sostituito da procuratori romani: il primo di essi fu Coponio, poi gli succedettero Marco Ambivio, Annio Rufo, Valerio Grato e infine il procuratore attuale, che si chiama Ponzio Pilato. In Galilea e Perea, con sede a Tiberiade, governa Erode Antipa, figlio del Grande. E un altro figlio del celebre re, Erode Filippo, governa le regioni della Traconitide, Ulata, Batanea, Auratanitide e Iturea. Tutto questo insieme di territori è posto poi sotto la sorveglianza di un più importante funzionario, il legato romano nella provincia di Siria.

            Non è la prima volta, del resto, che in terra ebraica dominano gli starnieri. Privo di difese naturali, il territorio è stato per vari secoli percorso e saccheggiato dagli imperi vicini. Poi ci sono state le occupazioni. Nell'ottavo secolo prima di Gesù, gli Assiri si erano impadroniti della Galilea, della Transgiordania e poi della Samaria, deportando in Assiria ventottomila samaritani, rimpiazzati da coloni della Mesopotania. Gerusalemme, rimasta allora indipendente, cadde più tardi sotto un altro conquistatore , re Nabucosonodor di Babilonia, e lo stesso re di Giudea venne deportato con diecimila sudditi, mentre i Babilonesi devastavano la città e il Tempio. Nuovo saccheggio babilonese dieci anni dopo: il re dei Giudei, Sedecia, fu costretto ad assistere al massacro di tutta la sua famiglia, poi venne accecato e condotto in esilio. Molti Giudei scamparono alle stragi fuggendo in Egitto, e Gerusalemme restò per cinquant'anni sotto il dominio di Babilonia.

            Una dominazione dopo l'altra. Ai Babilonesi succedettero i più miti Persiani (540 a.C.), che consentirono a molti ebrei di tornare in Palestina e di ricostruire il Tempio. Ma ecco poi arrivare, nel 333 a.C., i Greci, cioè i generali di Alessandro Magno. Questi nuovi padroni - Tolomeo, Antioco III e Antioco IV - deportano molti ebrei in Egitto, ma soprattutto tentarono di uccidere lo spirito ebraico, imponendo al Paese la civiltà greca. Giunsero a profanare il Tempio, ed esplose allora la rivolta dei Maccabei, che diede a Gerusalemme alcuni decenni di libertà.

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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