La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 9
Ora entriamo anche noi nella
Gerusalemme di quel giorno. Al momento dell'arrivo di Gesù nella capitale, il
Paese è da circa un secolo sotto il dominio dei romani. Lo ha conquistato
Pompeo (nel 63 a.C.) portando i confini dei dominii romani fino al fiume
Eufrate. Una ventina di anni dopo, l'idumeo Erode, detto il Grande, è stato
proclamato re di Giudea da Marco Antonio, in onore del quale è stata poi
chiamata Antonia la fortezza a cui si appoggia il Tempio dal lato nord.
(Ma per
impadronirsi di Gerusalemme, Erode ha avuto bisogno dell'aiuto romano, perché
nell'anno 37 a.C. essa era occupata dai Parti, e occorsero nove mesi di assedio
per conquistarla).
Al tempio di questo ingresso di Gesù
la vita di Gerusalemme romana continua vivace, dietro i baluardi di pietra.
Ogni quartiere accoglie un mestiere, secondo il costume orientale: c'è il
quartiere dei fabbri e calderai col suo fragore di martelli sulle incudini; e
quello dei mercanti di lana, che diffonde un greve odore di unto. E la puzza
delle concerie, gli aromi dell'incenso e delle spezie, gli effluvi delle cucine
all'aperto, con l'eterno sentore di carne arrostita. Le strette vie sono sempre
intasate di gente e vi ronza un brusio interminabile, sovrastato dai richiami
dei venditori d'acqua, dai belati delle greggi sospinte verso il Tempio e dagli
squilli delle trombe d'argento nelle tre pause rituali della giornata e all'ora
dei sacrifici. L'ammirazione si fa poi convulsa nei giorni delle grandi feste
religiose ebraiche: la Pasqua, la festa delle settimane, la festa delle
Capanne.
La città ha circa centomila abitanti
e si distende fino alla sommità di un'altura. Una specie di lungo e stretto
corridoio naturale, la valle del Tyropeon, separa la parte alta, a ovest, dalla
città bassa, a est: e queste due zone sono collegate da una grande strada
trasversale, che va dal palazzo di Erode al Tempio. Erode il Grande ha lasciato
imponenti testimonianze della sua capacità di costruttore instancabile: c'è il
suo palazzo presso la <<porta occidentale che conduce a Lydda>>
(oggi, "porta di Giaffa") con la sua struttura di fortilizio orientale
chiuso in se stesso e dominato da tre grandi torri; ci sono il teatro, l'acquedotto,
l'ippodromo, il monumento all'ingresso della tomba di Davide e c'è anche la
tomba che Erode ha disegnato per sé. E sopratutto c'è il Tempio, di cui Erode
ha intrapreso la ricostruzione e che nei giorni dell'ingresso di Gesù, a tanti
anni ormai dalla morte dello stesso Erode, domina maestoso la città, anche se i
lavori non sono ancora finiti.
FONTE:
Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi
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