mercoledì 8 aprile 2015

VERSO LA DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA



Care amiche, cari amici,

            ci stiamo avvicinando alla Domenica della Misericordia, che verrà celebrata in tutto il mondo cattolico domenica prossima, la Domenica in albis, la prima dopo la Pasqua. La festa liturgica è stata istituita da San Giovanni Paolo II nel 2000, quando entra ufficialmente nel Messale romano.

Nella stessa giornata, il 30 aprile 2000, il Pontefice ha anche canonizzato Faustina Kowalska (1905-1938), la suora polacca incaricata da Dio di diffondere nel mondo questa devozione, che ha come scopo di aumentare la fiducia in Dio, soprattutto nei peccatori, e di porre un limite al male facendo sorgere nel mondo un movimento popolare che renda gloria al Signore, adorandolo soprattutto come Gesù misericordioso. Infatti, sotto l'icona che Faustina ebbe l'incarico di fare disegnare, c'è la scritta "Gesù confido in Te".

La missione di suor Faustina

            Faustina muore alla vigilia dell'inizio della Seconda guerra mondiale ed è perfettamente consapevole che la sua missione comincia allora e si realizzerà soprattutto dopo la sua morte, in particolare grazie agli sforzi del suo direttore spirituale, il sacerdote Don Michele Sopocko (1888-1975), riconosciuto come beato nel 2008. Come ricorderà Giovanni Paolo II, è anzitutto nella tragedia della guerra che si comincia a comprendere il significato storico della Divina misericordia, nel suo legame con il XX secolo. Questa devozione sarà la risposta di Dio alla diffusione del male, che colpisce anzitutto la Polonia nel 1939, quando viene meno come Stato in seguito all'invasione simultanea degli eserciti nazista e comunista, in seguito al Patto Molotov-Ribbentrop. Dopo la momentanea alleanza, l'esercito tedesco invade l'Unione Sovietica e le conseguenze drammatiche della guerra rendono ancora più puntuale la necessità di un culto speciale alla Divina misericordia. Quest'ultima, infatti, sembra essere l'antidoto scelto dalla Provvidenza per fare fronte alla disperazione che colpisce i popoli durante e dopo la guerra, in particolare quelli sottoposti alla dominazione comunista.

Verso il riconoscimento

            Ma l'onda lunga dell'apostolato della "piccola segretaria" della Divina misericordia, come verrà chiamata suor Faustina durante una delle tante apparizioni di Gesù, arriva fino ai nostri giorni. Infatti, il riconoscimento da parte della Chiesa è lungo e complicato. Se infatti la devozione prende subito piede durante la guerra in Polonia e in Lituania (dove operava il beato Sopocko) durante e nonostante l'occupazione nazista e poi la dominazione comunista, a Roma il S. Uffizio mette un freno alla diffusione con una Notificazione del 6 marzo 1959 che vieta la diffusione del culto alla Divina misericordia secondo le indicazioni contenute nelle apparizioni di Santa Faustina.

            Ma la devozione non si blocca, anche se continua nel rispetto e nell'obbedienza alle decisioni della Santa Sede. Continua privatamente e continua l'iter del riconoscimento della santità di suor Faustina, soprattutto per iniziativa dell'episcopato polacco ma anche sotto la spinta del prefetto del S. Uffizio, il card. Alfredo Ottaviani (1890-1979). Così, tra il 1965 e il 1967, a Cracovia, si svolge il processo diocesano, che ha esito positivo tanto che nel 1968 la documentazione viene consegnata a Roma. Passeranno ancora dieci anni e finalmente, nel 1978, la Congregazione per la dottrina della Fede annulla le disposizioni del 1959 sulla base dei nuovi documenti allora sconosciuti.

            Il 1978 è anche l'anno in cui diventa Papa uno dei maggiori sostenitori della diffusione del culto alla Divina misericordia e che poi sarà il principale artefice della sua definitiva consacrazione. Giovanni Paolo II scrive nel 1980 la sua seconda enciclica dedicandola alla misericordia (Dives in misericordia), nel 1993 beatifica e nel 2000 canonizza la santa istituendo la festa liturgica: nel 2002, infine, recita l'Atto di affidamento del mondo alla Divina misericordia nel Santuario dove Santa Faustina è sepolta, a Cracovia-Lagiewniki.

La Misericordia contro il peccato sociale

            Il prolungarsi del riconoscimento ha permesso che il culto si diffondesse nel tempo della postmodernità, quando il mondo ha a che fare con qualcosa di diverso dal male delle ideologie, bensì dalla dittatura del relativismo e, in generale, da una accelerazione del processo di corruzione dell'umano attraverso quella rivoluzione in interiore homine che prende avvio nel 1968. Come ha scritto San Giovanni Paolo II nell'esortazione apostolica Reconciliatio et paenitentiae (1984), questa situazione ha favorito la diffusione di massa del peccato, che è così diventato un "peccato sociale", ferendo profondamente il corpo sociale e milioni di persone.

            In questo senso si può osservare una ulteriore provvidenzialità del culto alla Divina misericordia, che mira alla conversione dei peccatori, dei tanti uomini della nostra epoca che si sono allontanati da Dio, sono sprofondati nel male e rischiano di disperare di potersi salvare e di potere essere perdonati. A loro la Chiesa oggi può offrire la strada della riconciliazione proponendo la devozione insegnata nel Diario di Santa Faustina come una delle modalità principali della nuova evangelizzazione, come un rimedio alla tentazione della disperazione, il più grave dei peccati perché non riconosce in Dio la Sua infinita Misericordia. 

            Misericordia che è al centro del Magistero di Papa Francesco, collegandolo così a quello dei suoi predecessori.

FONTE: Marco Invernizzi di Alleanza Cattolica

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