Il Governo
Renzi rinuncia a mettere argini all’introduzione nel nostro ordinamento di un
principio molto pericoloso di tipo eugenetico. L’ammissibilità della selezione
eugenetica dei nascituri rischia, infatti, d’avvelenare il tessuto della nostra
convivenza civile, contribuendo al diffondersi di un’idea di società capace di
accogliere solo i sani e i forti e non già i fragili e i malati. Si tratta un
germe infettivo che neppure il fascismo e la stessa legge 194/78, che legalizzò
l’aborto, avevano osato coltivare.
Occorrerebbe invece riaffermare con
decisione che non esiste il diritto ad avere un figlio e ancor meno il diritto
ad avere un figlio sano, che la genitorialità è piuttosto un dono che
presuppone gratuità e dedizione, che essa non può confondersi con il desiderio
individuale.
L’essere umano, nel suo stadio di
sviluppo embrionale, si trova certamente nel momento di massima dipendenza e
fragilità. Proprio per questo ha diritto al massimo della tutela.
Un’ultima considerazione: il nostro
Paese non esita a spendere forti somme nella fecondazione artificiale, ora
anche eterologa; sarebbe un bel segnale se il Governo s’impegnasse per ridurre
i tempi e i costi delle adozioni, sensibilmente ridottesi in Italia anche a
causa di queste difficoltà.
FONTE: Presidente del Movimento per la Vita
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