REAZIONE
E' quella di essere in rivolta. In
questo momento divento capace di male. Se da piccolo io subisco una ferita e
ricevo un atto aggressivo divento aggressivo e non ho più bisogno di ricevere
aggressività perché io sono risorsa di aggressività.
Dopo il peccato vogliamo
avere e c'è confusione tra essere e avere. La capacità di amare sta solo
nell'amare. Se siamo feriti pensiamo di non essere più capaci di amare ma non è
vero e così si scambia l'essere per avere. La capacità di amare è una capacità
spirituale e non fisica.
Amore =
essere
L'amore ha bisogno di una pienezza.
Se sono ferito nell'amore sono addolorato e nasce il dubbio di essere amato,
che mi porta alla perdita di fiducia, che mi porta all'indipendenza, che mi
porta alla rottura della relazione che mi porta alla prova. Che era il primo
sentimento che noi sperimentiamo e questo è il vissuto cosciente che ci porta a
soffrire. E la paura mi porta a
chiudermi dentro di me e mi compenso, scappo dalla paura, la paura mi porta
all'avere e l'avere mi porta alla concupiscenza. Così l'essere e l'avere
diventano la stessa cosa.
Ho confusione non so più chi sono,
penso di essere per ciò che ho. E se io perdo qualcosa che ho io, entro nella
paura perché penso che mi venga portato via l'essere. Ho paura della morte. Ma
viene portato via solo l'avere. La rivolta è una reazione naturale. Tutta
questa realtà mi porta alla sofferenza.
Se noi neghiamo questo, noi neghiamo ciò che siamo. Noi siamo prima una
meraviglia e poi una miseria ma per scoprire le meraviglie bisogna prima
scoprire la nostra miseria, bisogna prendere conoscenza della nostra miseria
dei nostri peccati per poi conoscere la nostra meraviglia.
Il peccato ha radice nell'orgoglio e
non nell'umiltà. Il cammino di perdono non si fa quando non siamo convinti.
Caratteristiche della chiamata di Dio e della risposta dell'uomo. La chiamata
di Dio è generale, ogni persona di qualsiasi età e attività può essere
chiamato. Il regno di Dio è già in mezzo a noi ma non lo è ancora interamente.
Ognuno di noi è unico nel collaborare alla creazione del regno di Dio, se uno
di noi manca si crea un buco.
E' falso credere che alcuni vengano
chiamati da Dio ed altri no. L'importante in questa risposta è l'attitudine del
cuore. Ciò che conta non è la forma ma la profondità. Ci sono tre livelli nella
chiamata.
Il
battesimo.
Il
matrimonio.
La chiamata
incarnata.
La chiamata incarnata contiene le
prime due. La chiamata incarnata è prioritaria, è Dio che chiama e non l'uomo
che chiama Dio. Non è l'uomo che sceglie Dio ma è Dio che sceglie l'uomo. E Dio
lascia la libertà di risposta. Dio non ci sceglie per ciò che facciamo ma per
ciò che siamo. Se pensiamo che è Dio che cerca l'uomo noi possiamo pensare di
fare le opere per Dio (è una scelta di fare le opere per Dio). Bisogna
insistere sull'ascolto di Dio. E' qui che comincia la chiamata nell'ascolto.
Questa chiamata è unica e personale.
FONTE :
Titolo : Corso di guarigione; Autore: Laura Casali
Nessun commento:
Posta un commento