martedì 7 aprile 2015

STORIA DI ISRAELE



Parte 6

            Dai Maccabei alla distruzione del secondo tempio. Dopo Giuda, Gionata e Simeone, la Palestina fu governata dai loro sucessori, cui si da il nome di asmodei: Giovanni Ircano (134-104 a.C.), che conquista la Samaria e l'Idumea; Aristobulo (104-103 a.C.), che assume il titolo di re; Alessandro Ianneo (103-76 a.C.). 

          Dopo la morte di Alessandro ci sono anni di lotte per il potere di cui fu protagonista un idumeo, Antipatro.

            Nel frattempo, fin dal principio del II sec. a.C., inizia l'espansione di Roma verso l'Oriente. Le conquiste romane sono favorite dalla debolezza dei vari regni ellenistici e dalle profonde divisioni esistenti tra loro. Durante la prima metà del I sec. a.C. si verificano ripetute campagne militari romane in Asia, indirizzate soprattutto a contrastare l'azione di Mitridate, re del Ponto. I romani hanno il sopravvento, affermando il loro dominio diretto in Oriente. La Palestina viene conquistata da Pompeo nel 63 a.C., e la presenza del potere politico romano è affermata anche agli inizi della vicenda di Gesù (Lc 2,1).

            Alla fine della guerra civile romana, Cesare affida la Giudea ad Antipatro, a cui succede nel 43 a.C. il figlio di Erode (detto il Grande), che, ottenuto il titolo di re nel 40 a.C., conquista il regno tre anni dopo (37 a.C.). Questi avvia un ampio programma di costruzioni e muore, dopo la nascita di Gesù, nel 4 a.C. il regno viene diviso tra i figli (Archelào, Erode Antìpa, Erode Filippo), ma nel 6 d.C. la Giudea e la Samaria passano sotto il governo di un procuratore romano. Per un breve periodo (tra il 41 e il 44) esse sono governate da Agrippa I, sucessore di Erode Antipa, per ritornare poi sotto un procuratore.

            Nel 66 d.C. scoppia una rivolta contro Roma, repressa prima da Vesapsiano e poi da Tito che nel 70 d.C. conquista e distrugge Gerusalemme e il tempio. Gli ultimi ribelli si rifugiano a Masàda, dove muoiono nel 73 d.C.. La religiosità ebraica, subisce una modifica sostanziale (certamente preparata da un'evoluzione che era già in corso): non sarà più centrata intorno al tempio (che non viene più ricostruito), ma intorno alla sinagoga e alla lettura-studio della Legge. In questo periodo (I sec. d.C.) i cristiani rimangono probabilmente una minoranza in Palestina e cercano di tenersi fuori dai contrasti politici. Nel 131 Simeone Ben Koseba si ribella all'autorità romana. L'autorevole Rabbi Aqiba lo riconosce come Messia e come figlio della stella (da cui il nome Bar Kokhba). La reazione dei romani è durissima: Gerusalemme viene distrutta, e viene fondata una nuova città, chiamata Aelia Capitolina, nella quale è proibito abitare per gli ebrei.

FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

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