Parte 6
Dai Maccabei alla distruzione del
secondo tempio. Dopo Giuda, Gionata e Simeone, la Palestina fu governata dai
loro sucessori, cui si da il nome di asmodei: Giovanni Ircano (134-104 a.C.),
che conquista la Samaria e l'Idumea; Aristobulo (104-103 a.C.), che assume il
titolo di re; Alessandro Ianneo (103-76 a.C.).
Dopo la morte di Alessandro ci
sono anni di lotte per il potere di cui fu protagonista un idumeo, Antipatro.
Nel frattempo, fin dal principio del
II sec. a.C., inizia l'espansione di Roma verso l'Oriente. Le conquiste romane
sono favorite dalla debolezza dei vari regni ellenistici e dalle profonde
divisioni esistenti tra loro. Durante la prima metà del I sec. a.C. si
verificano ripetute campagne militari romane in Asia, indirizzate soprattutto a
contrastare l'azione di Mitridate, re del Ponto. I romani hanno il sopravvento,
affermando il loro dominio diretto in Oriente. La Palestina viene conquistata
da Pompeo nel 63 a.C., e la presenza del potere politico romano è affermata
anche agli inizi della vicenda di Gesù (Lc 2,1).
Alla fine della guerra civile
romana, Cesare affida la Giudea ad Antipatro, a cui succede nel 43 a.C. il
figlio di Erode (detto il Grande), che, ottenuto il titolo di re nel 40 a.C.,
conquista il regno tre anni dopo (37 a.C.). Questi avvia un ampio programma di
costruzioni e muore, dopo la nascita di Gesù, nel 4 a.C. il regno viene diviso
tra i figli (Archelào, Erode Antìpa, Erode Filippo), ma nel 6 d.C. la Giudea e
la Samaria passano sotto il governo di un procuratore romano. Per un breve
periodo (tra il 41 e il 44) esse sono governate da Agrippa I, sucessore di
Erode Antipa, per ritornare poi sotto un procuratore.
Nel 66 d.C. scoppia una rivolta
contro Roma, repressa prima da Vesapsiano e poi da Tito che nel 70 d.C.
conquista e distrugge Gerusalemme e il tempio. Gli ultimi ribelli si rifugiano
a Masàda, dove muoiono nel 73 d.C.. La religiosità ebraica, subisce una
modifica sostanziale (certamente preparata da un'evoluzione che era già in
corso): non sarà più centrata intorno al tempio (che non viene più
ricostruito), ma intorno alla sinagoga e alla lettura-studio della Legge. In
questo periodo (I sec. d.C.) i cristiani rimangono probabilmente una minoranza
in Palestina e cercano di tenersi fuori dai contrasti politici. Nel 131 Simeone
Ben Koseba si ribella all'autorità romana. L'autorevole Rabbi Aqiba lo
riconosce come Messia e come figlio della stella (da cui il nome Bar Kokhba).
La reazione dei romani è durissima: Gerusalemme viene distrutta, e viene
fondata una nuova città, chiamata Aelia Capitolina, nella quale è proibito
abitare per gli ebrei.
FONTE:
Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo
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