Milano
ha incontrato Philippe Ariño, omosessuale e cattolico.
«Ho orientamenti verso persone del
mio stesso sesso ma prima di essere gay, sono una persona e soprattutto sono un
figlio di Dio». Philippe Ariño è un uomo decisamente controcorrente. Basta
ascoltare qualche sua parola per capire subito che in giro di voci così non se
ne sentono.
Ha 34 anni, è cresciuto in una famiglia cattolica, insegna
spagnolo, ed è scrittore e blogger. A 17 anni dichiara la sua omosessualità e
da quel momento si è sempre occupato di questo tema. Fino a qui la sua
biografia non ha nulla di particolare se non fosse che ad un certo punto decide
di parlare un'altra lingua. Nel 2009 lascia il compagno con cui viveva e cambia
vita: «ho abbracciato la via della continenza come la Chiesa chiede alle
persone omosessuali» racconta «ora sono felice, sento di trasmettere la luce di
Dio a chi incontro». A palazzo Isimbardi a Milano lo scorso 15 maggio, Ariño ha
deciso di accettare l’invito di Alleanza Cattolica e di Obiettivo Chaire per
lanciare la sua testimonianza anche al pubblico italiano.
L'omofobia
Fa subito capire che ha accettato
con entusiasmo l’invito di venire in Italia per uno scopo preciso. «Nel vostro
paese» spiega «esiste un grande problema che si chiama legge sull’omofobia. Non
dovete sottovalutare questa legge». Lo scrittore avverte che nel mondo l’accusa
di omofobia ha travalicato gli argini: «si considera omofobo tutto ciò che si
oppone all’omosessualità e tutto ciò che lega l’omosessualità alla sofferenza è
condannato. Nel mio caso parlano di “omofobia interiorizzata” perché sono un
omosessuale contrario alle leggi gay. E non posso mai parlare». Non nasconde,
comunque, che la violenza omofoba esiste: «omofobo è la parola stessa
“omosessuale”. È violento ridurre una persona a quello che fa a letto». Omofobo
è anche l’atto omosessuale perché, spiega: «la pratica omosessuale nega la
differenza tra i sessi e perciò è una forma di violenza. Tutti siamo nati
grazie a questa differenza naturale e negarla è un atto omofobo». Ecco perché,
accusa lo scrittore, la violenza contro gli omosessuali nasce in ambienti gay:
«dove la pratica omosessuale è giustificata e accettata esiste una
recrudescenza dell’omofobia. Fateci caso: non si parla mai dell’orientamento
sessuale dell’aggressore, di chi davvero si macchia di omofobia. Aggredire
l’omosessuale è una dichiarazione di omosessualità».
Il
matrimonio gay
L’ omofobia è soprattutto la porta
d’ingresso a leggi pro-gay. Philippe Ariño ha combattuto in giro per l’Europa
contro questi falsi diritti. «Nel nostro continente l’ondata dei diritti gay
nasce negli anni ’90. Per far approvare il rapporto Lunacek hanno cambiato i
termini, hanno parlato di lotta alle discriminazioni ma è rimasto lo stesso
impianto ideologico del rapporto Estrela». In Francia ha combattuto in prima
fila insieme a tutti i movimenti che si sono contrapposti alla legge Taubira
sul matrimonio per tutti. È contrario a questa legge perché «è una legge
omofoba. Riduce le persone alle proprie pulsioni. Un matrimonio non può basarsi
sull’orientamento sessuale ma solo sulla differenza di sesso. Per questo dico
sempre: un omosessuale può sposarsi! Certo, deve solo farlo con una persona di
sesso opposto». In Francia poi sono emerse le gravi conseguenze sociali legate
a questa legge. «I legislatori» continua ancora Ariño «si son resi conto tardi
che i bambini ora hanno almeno 3 genitori, e ripeto: almeno! Questa legge ha
cancellato l’amore, il legame che esiste tra i bambini e i loro genitori
biologici. Nessuno aveva intuito queste conseguenze».
Chiesa
e omosessualità
La vera felicità per Ariño è
iniziata quando ha scelto di praticare la castità. «Solo se si crede in Dio si
può abbracciare la via della continenza. È come una luce che illumina la mia
vita». Esiste un profondo disagio nella nostra cultura che nasce proprio da una
rottura con la Chiesa e con Dio: «Uomini e donne non sanno più amarsi e
l’amicizia è erotizzata. Questo è il vero dramma da cui nasce l’omosessualità».
E lancia un preciso appello a tutti i cattolici: «Imparate dalla Chiesa che ama
noi persone con tendenze omosessuali e non contrappone mai l’eterosessualità
all’omosessualità ma difende la diversità dell’uomo e della donna».
EMMANUELE
FONTE : Michele Canali di Alleanza
Cattolica
Nessun commento:
Posta un commento