lunedì 8 dicembre 2014

CORSO DI GUARIGIONE



2) Il dolore è quantificabile, la sofferenza non lo è

Esiste una soglia di tolleranza del dolore, sotto la quale lo stimolo aggressivo non è ricevuto come dolore. Esistono tuttavia dei mezzi terapeutici (es. metodi: psicofisiologici = rilassamento, concentrazione mentale, spostamento dell'attenzione ....; chemioterapici = alcuni neurolettici; chirurgici = lobotomia frontale), che alzano la soglia di tolleranza del dolore. Questo non avviene per la sofferenza, poiché essa non è legata proporzionalmente al dolore; infatti un dolore violento può essere vissuto senza sofferenza e, al contrario, un piccolo dolore può produrre sofferenza.


Esempio: Uno schiaffo può provocare un piccolo dolore, ma la sofferenza sarà tanto più grande quanto più è forte il legame affettivo con chi dà lo schiaffo.

- Una ferita fisica grave, dovuta ad un atto eroico di salvataggio, produce un grande dolore, ma senza sofferenza, anzi, nella gioia di avere salvato una vita umana.

IMPORTANTE CONSEGUENZA: L'uomo quando dà o non dà senso a ciò che vive, è capace di abbassare o di alzare la soglia di tolleranza del suo dolore.

3) Il dolore ha una durata che non è sovrapponibile a quella della sofferenza. Dopo l'aggressione, abitualmente il dolore scompare, mentre la sofferenza può persistere.

 Esempio: l'amputazione di una gamba provoca una sofferenza persistente al di là del dolore del trauma, il quale trauma termina la fine del processo di cicatrizzazione. Così la memoria della sofferenza non è sovrapponibile all'intensità del dolore. Esempio: la memoria di un parto vissuto bene non è ricordato in termini di sofferenza, ma di gioia; al contrario non si dirà altrettanto del ricordo di una crisi di colica nefritica.

IMPORTANTE CONSEGUENZA: Il provare dolore passa, l'avere sofferto non passa; perciò non si può fare una equivalenza o una sovrapposizione fra il dolore  e la sofferenza.

Conseguenze antropologiche dell'approccio biologico

- Dolore-sensazione: fa parte delle sensazioni che Dio ci ha dato. Esso svolge un ruolo protettivo dell'integrità fisica nell'ambiente circostante.
Và quindi rispettato.

- Dolore-distruttore: Và combattuto poiché oltrepassa il suo scopo di semplice segnale d'allarme per diventare lui stesso aggressivo; es. il dolore cancerogeno. Dolore legato alla malattia conseguente al peccato originale, è identificabile, quindi con il male e contro il male si combatte.

EMMANUELE
FONTE : Titolo : Corso di guarigione; Autore: Laura Casali

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