martedì 2 dicembre 2014

LA MEDAGLIA MIRACOLOSA



                 Il 27 novembre ricorre la festa della Madonna della Medaglia Miracolosa. Questa giornata celebra l’apparizione della Vergine Maria a Catherine Labourè, che in quel 1830 era novizia nel convento delle Figlie della Carità. Rue de Bac, il nome solito con cui si definiscono queste apparizioni, è la via di Parigi in cui stava il convento.


 La particolarità di questo grande evento mariano sta nel fatto che la Madonna ha espressamente richiesto la produzione di un oggetto. La Medaglia, appunto, chiamata poi Miracolosa per i tanti miracoli ad essa legati. È infatti il primo, e per ora unico, oggetto devozionale precisamente disegnato in Cielo e consegnato nelle nostre mani.

            Certo, non è l’unico oggetto che ci ha dato Maria. Molti di noi andranno subito col pensiero allo Scapolare, l’«abitino» che la Madre di Dio affidò direttamente  nelle mani di San Simone Stock. Oppure il Rosario donato a San Domenico in un momento particolarmente difficile per la Chiesa. San Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, ricorda come nel XIII secolo la recita della corona aiutò in modo determinante i domenicani ad arginare le eresie che stavano lacerando la Chiesa. Fino a quando, il 27 novembre del 1830, la Madonna durante un’apparizione a Catherine Labouré si mostra in un’immagine che la veggente deve far coniare in medaglia. Così Catherine annota quella apparizione: «intorno alla Vergine si è formato un quadro un po’ ovale, dove in alto del quadro c’erano queste parole: “O Maria concepita s.p.p.p.n.c.[senza peccato prega per noi che]ricorriamo a voi”, scritte in lettere d’oro. Allora si fece sentire una voce che mi disse: “fate, fate battere una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie portandola al collo, le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”… ». (Guitton, p.43) Nel giugno del 1832 grazie all’opera di padre Aladel e in concomitanza con un’epidemia di colera che decimò la popolazione di Parigi, la medaglia entrò in produzione e pochi anni dopo papa Gregorio XVI ne autorizzò la devozione.

            La Madonna, quindi, decide di parlare ai nostri giorni attraverso questo oggettino. Ma perché una medaglia? Non per suggerire alla Madre del Cielo le scelte da fare ma non sarebbe stato più utile un nuovo Rosario visto il pressante invito alla preghiera? O un nuovo santuario, dove celebrare il Sacrificio di Cristo? Per trovare una risposta convincente ho dovuto imbattermi nel libro di Jean Guitton La Medaglia Miracolosa al di là della superstizione, uno dei testi più belli sulle apparizioni a Rue de Bac. L’autore si sofferma a spiegare tutti i simboli impressi sulla medaglia ma noi ci soffermiamo sul disegno principale inciso sul fronte.  L’immagine rappresenta la Vergine che schiaccia il serpente. Il riferimento al versetto del Genesi «ed Io porrò ostilità tra te e la donna tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» ( Gn 3, 15) è lampante. È un versetto che in poche parole condensa il senso del tempo e della storia. Quella che viviamo e chiamiamo storia è questa «inimicizia» tra la donna e il serpente il cui esito è già scritto: lei, la donna, schiaccerà la testa al nemico. Una vittoria che già Santa Maria Margherita Alacoque, quasi due secoli prima di Catherine Labourè, aveva svelato arrivasse con la diffusione della devozione ai SS. Cuori di Gesù e di Maria. Basta, infatti, girare la nostra Medaglia per vedere sul retro incisi i due Cuori, quello di Cristo e quello di Sua Madre.

            Con la Medaglia Maria ha voluto prepararci, regalandoci un piccolo oggetto in cui fosse chiaro il piano di Dio che lei, la Madre, stava iniziando. Un piano di salvezza divenuto quanto mai necessario dopo il radicale sconvolgimento operato dalla Rivoluzione Francese. A Rue de Bac la Madonna inizia una vera teologia della storia. Dopo le apparizioni a Catherine Labourè inizia una serie di eventi mariani in Europa sempre più frequenti e determinanti che hanno inciso anche in modo risolutivo sul corso della storia. È sufficiente ricordare Lourdes e Fatima per avere un’idea anche vaga sul peso storico della apparizioni mariane sulla modernità. Tutto questo denso significato, storico e teologico, è inciso in pochi centimetri di latta attraverso un linguaggio figurativo chiaro e diretto anche per l’ultimo dei convertiti, perché a nessuno che volesse «leggere» la Medaglia rimanesse incomprensibile il significato. Una vera e propria catechesi, che istruisce su quello che stiamo vivendo e prepara quello che sta per venire. Portata sempre appresso è come un vademecum in miniatura e una finestra aperta sulla promessa che Dio ha impresso sulla storia.

EMMANUELE
FONTE: Michele Canali di Alleanza Cattolica

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