LA CONFESSIONE
Non so che rapporto
tu abbia con la confessione, probabilmente darò un giudizio sbagliato ma con la
maggior parte della gente quando si cade su questo discorso, specialmente
quando ho di fronte a me persone che a messa vanno poco, le risposte che mi
sento dire sono sempre le stesse: “Perché dovrei andare a dire i fatti miei a un prete? Loro
ascoltano tutti i fatti degli altri!” oppure “un prete cosa vuoi che ne sappia
della vita con gli altri?” o magari semplicemente per vergogna….
La prima cosa che è
importante sapere è che più spesso ti confessi meglio è, e ti assicuro che
cambierà anche il tuo rapporto con gli altri, oltre a sentirti pulita/o dentro
comincerai a ragionare non più con la tua testa ma con quella di Gesù, nel
senso che devi ricordarti in ogni momento che sei cristiana/o (“Testimoniate il Signore con la vostra vita”)
e ragionare come ragiona Lui: ho davanti a me una persona, cosa risponderebbe
Gesù? Come si comporterebbe la posto mio?
A questo punto nel
tuo esame di coscienza dovrai basarti proprio sul tuo comportamento prendendo
Cristo come confronto…
Ti possono aiutare
i comandamenti, sempre ricordando che alla fine quello principale è “ama il
prossimo tuo come te stesso”… anche qui si potrebbe discutere molto perché, ti
faccio un esempio, spesso basta una semplice virgola…. “ama il prossimo tuo
come te stesso” o “ama il prossimo tuo ,
come te stesso” nel primo caso intendo che devo amare il mio prossimo come se
fosse me, nel secondo caso invece devo
amare il mio prossimo e allo stesso modo devo amare me stesso; noi siamo
“TEMPIO DI DIO” perciò dobbiamo amarci, il Signore ci ha creati per vederci
soffrire? Ma assolutamente no! Tanto è vero che ci aveva pure messi nel
Paradiso terrestre, si prendeva cura di noi ed eravamo immortali… poi il nostro
IO ha prevalso sul resto e ci siamo complicati la vita…
Se prendiamo un
comandamento a caso però ti farò notare che, purtroppo, questo è spesso
sorvolato…. Prendiamo il quinto comandamento: “Non uccidere”. Se io andassi a confessarmi, pensando al
quinto comandamento direi: “Beh non ho di sicuro ammazzato! Non lo faccio
nemmeno con le formiche, figuriamoci se ho ucciso una persona!!”, in realtà non
è proprio così… ne uccido parecchie durante la settimana anche io… lo hai fatto
anche tu! In psicologia urlare contro
qualcuno significa dirgli: “Vorrei che tu
non esistessi” significa proprio volere che questa persona che hai davanti
avresti preferito non fosse nemmeno nata e quindi stai uccidendo quella
persona…. Quanti giorni urli alle persone? Ognuno di noi magari
incontra nella sua vita persone con le quali non si trova bene a pelle o ha
comportamenti diversi dai nostri… la frase da dire dentro di noi riferita a
quelle persone è “Ti perdono perché non sei come vorrei che tu
fossi”…interessante no?
Altro punto di
discussione è il fatto che spesso di dica: “perché devo dire le mie cose ad un
prete? Cosa vuoi che ne sappia? E poi questi si fanno sempre i fatti degli
altri!!!” Sicuramente i preti tutto vorrebbero tranne che stare tutta la
giornata ad ascoltare le cose degli altri…. Uno psicologo o uno psichiatra lo
fanno perché sono pagati apposta per questo… ma un prete che magari tutta la
giornata si trova a confessare persone anziane che
dicono sempre le stesse cose… non è proprio piacevole… Eppure lo fanno per
guadagnare anime a Dio.
Per il fatto “che
ne vuoi che ne sappia”… i preti vivono proprio per questo alcuni periodi di
seminario tutti insieme in comunità per comprendere cosa vuol dire vivere con
altre persone… e sapersi relazionare anche loro….
Cosa
importantissima…. Il prete nel confessionale diviene “in persona
christi”….questo nessuno lo sottolinea! Cosa vuol dire? Il prete inizia a
chiederti i tuoi peccati e alla fine se ti vede pentito dice: “Io
ti assolvo dai tuoi peccati” Attenzione!!! Fermati e rifletti! Come: “TI
ASSOLVO?”, “IO”? Si IO perché in
quel momento non è il prete che ti assolve, un uomo non ti può assolvere! Ma in
quell’istante lui sta impersonando Cristo,
e ha il potere di perdonare i tuoi peccati! Un uomo non potrebbe farlo….
Buon cammino
Tobia
Questa riflessione mi porta a chiedermi cosa sia per me la confessione. La prima risposta che darei è questa: è il mezzo più sicuro e immediato per tornare a essere bambini, nel senso di semplici e puri. Puri perché Gesù, come ha sparso il Suo sangue sul calvario, durante la via crucis e la crocifissione, rendendolo il luogo più santo della terra, così lo sparge, nel sacramento della confessione, sulla nostra anima rendendola pura e santa. L’anima trasmette al cuore questo suo stato di beatitudine e il cuore ne gioisce perché si sente leggero, finalmente liberato da tutti i pesi che lo opprimevano. Così ci pervade la gioia, la gioia di sentirci perdonati e quindi immensamente amati, addirittura da Dio… e in noi rinasce la fiducia, la purezza, la semplicità dei bimbi…
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