lunedì 26 maggio 2014

L'IDENTITA' DI GENERE PARTE 4



L'omosessualità

            Un esempio di come l'ambiente possa influire sullo sviluppo dell'identità è costituito dall'omosessualità.

            Si definisce l'omosessualità come una attrazione sessuale stabile e prevalente nei confronti delle persone del proprio sesso. Poiché l'omosessualità è una tendenza, una preferenza o una inclinazione sessuale, come ogni altro tipo di preferenza (sportive, alimentari, musicali, ...) non costituisce l'identità della persona; in termini aristotelici essa è un "accidente" della persona, non ne costituisce l'<<essenza>>. Quindi l'omosessualità non è uno <<stato>>, una <<condizione>> né una <<identità>>.


        Per questo motivo, a rigor di termini, non esistono omosessuali: esistono solo persone con inclinazioni omosessuali. Per essere ancora più precisi, le persone omosessuali sono in realtà eterosessuali che, per qualche motivo, non hanno potuto sviluppare appieno il loro potenziale eterosessuale. Opportunamente, dunque, il Magistero della Chiesa cattolica invita ad evitare l'espressione <<omosessuali>> e a sostituirla con <<persone omosessuali>>, o meglio, con <<persone con tendenze omosessuali>>: l'omosessualità non esaurisce la ricchezza e la profondità della persona. Poiché l'omosessualità non è una << natura>>, è ovvio che non esistono i cosiddetti "omosessuali latenti", ossia persone che avrebbero una presunta omosessualità che non si è (ancora) manifestata; piuttosto, per quanto abbiamo detto sopra, le persone omosessuali sono eterosessuali latenti.

            Pur manifestandosi come attrazione sessuale, l'omosessualità non è un disturbo della sessualità bensì il sintomo di un problema ben più profondo. Ciò che spinge le persone con tendenze omosessuali verso persone dello stesso sesso è il desiderio - destinato al fallimento - di ricevere quell'affetto e quell'attenzione che sono state loro negate nell'infanzia o nella prima adolescenza; per questo motivo, l'omosessualità si può definire anche come il sintomo di un problema emotivo e rappresenta bisogni emotivi insoddisfatti nell'infanzia, specialmente nella relazione con il genitore dello stesso sesso.

            Dunque l'omosessualità non riguarda esclusivamente l'orientamento sessuale, ma riguarda elementi più profondi della persona, in particolare l'identità di genere, ossia la coscienza del ruolo che gli individui del proprio sesso svolgono nella società.

           Affermare che l'omosessualità è un disturbo dell'identità di genere non significa affermare che gli uomini con tendenze omosessuali pensino di essere delle donne; quello sarebbe piuttosto un disturbo dell'identità sessuale. Significa invece che pensano di non essere all'altezza degli altri uomini, di non poter soddisfare le richieste che la società avanza nei confronti degli uomini, di essere sprovvisti di quel pacchetto di virilità che in realtà ogni uomo deve faticosamente costruire.

            Essendo una tendenza, l'omosessualità non è determinata dal comportamento omosessuale; infatti ci possono essere persone eterosessuali - ossia persone che si sentono attratte sessualmente da persone del sesso opposto - che hanno rapporti omosessuali (per vizio, prostituzione pornografia...   ), e persone omosessuali che non hanno rapporti sessuali, o che ne hanno di eterosessuali.

            E' importante distinguere tra l'omosessualità e la persona che ha questa tendenza.

- Possiamo considerare l'omosessualità un problema, disapprovare le unioni omosessuali e considerare immorali gli atti omosessuali; ma le persone con tendenze omosessuali vanno accolte con comprensione e rispetto.

- Viceversa, un atteggiamento critico nei confronti dell'omosessualità non significa "omofobia" né disprezzo per le persone con tendenze omosessuali. 

            E' importante anche distinguere tra persone omosessuali e gay: a differenza dell'omosessualità, che descrive un orientamento sessuale, la parola "gay" indica un'identità ideologico-politica. Non tutte le persone omosessuali sono gay, anzi: la maggior parte delle persone omosessuali non si riconosce nello stile di vita gay e non crede che l'omosessualità sia normale e buona per sé e per la società. Gli attivisti gay si sono auto-investiti del ruolo di unici portavoce del "mondo omosessuale" con diverse conseguenze, tra le quali la più drammatica è quella di aver condannato all'invisibilità (quindi al silenzio e alla solitudine) gli omosessuali non gay. 

Quante sono le persone omosessuali?

            Non è raro leggere sui giornali o sentire dichiarare da parte di attivisti gay che la percentuale di omosessuali rispetto alla popolazione totale sarebbe del 10%. Questo dato risale agli studi dello zoologo statunitense Alfred Kinsey, conosciuti con il nome di "Rapporti Kinsey". Si tratta di un dato falso. E' ormai appurato che Kinsey manipolò i dati delle sue ricerche. Ad esempio, per quanto riguarda i dati sulla percentuale di persone omosessuali, inserì nel campione un numero spropositato di uomini dediti alla prostituzione; prese in considerazione un'unica scuola superiore, scelta appositamente perché circa il 50% degli studenti avevano avuto contatti omosessuali; circa il 25% dei soiggetti maschi della sua ricerca erano detenuti condannati per reati sessuali, vennero definiti come "omosessuali" persone che avevano avuto anche pensieri o contatti di tipo omosessuale (anche solo occasionali) anche nella prima adolescenza; infine, nel conteggiare la percentuale di omosessuali, tolse circa 1.000 soggetti dal numero totale degli intervistati. Quanti sono in realtà le persone con tendenze omosessuali? Non è facile dirlo, tuttavia i pochi studi validi - condotti, per di più, su gruppi selezionati - indicavano il due o tre per cento della popolazione, come massimo; una delle ricerche non raggiunse nemmeno l'uno per cento. Censimenti recenti, più vasti e affidabili, hanno confermato quest'ultima percentuale; per gli Usa è l'1% e per la Gran Bretagna circa l'1,5%. 

EMMANUELE

FONTE:  Da i quaderni de "Il Timone"; AUTORE: Roberto Marchesini; TITOLO: L'identità di genere; EDITORE: Edizioni Art.

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