FRATERNITA’ CRISTIANA
di Maria Antonietta Novara Biagini
Domenica 4
maggio, ore 12. Piazza S. Pietro, come al solito affollata di pellegrini.
Il
variopinto corteo della Marcia per la Vita ha occupato gran parte della piazza.
Famiglie con numerosi bambini recanti palloncini multicolori, giovani
sventolanti bandiere, suore e sacerdoti finalmente riconoscibili dai sai e
dalle talari, associazioni e gruppi si mescolano in un festoso disordine.
Due signore
trafelate, entrando da uno dei varchi, si trovano davanti un folto gruppo di
fedeli.
Una delle
due si rivolge all'altra esclamando:
"Ma
questi sono del Movimento per la Vita! Noi siamo dell'Azione Cattolica!
Cerchiamo i nostri!"
Fonte: lavocedidoncamillo.com
Il Papa: evitate
l'«intimismo disgustoso»
di Massimo Introvigne
Il 3 maggio
2014 Papa Francesco ha incontrato l'Azione Cattolica italiana, cui ha rivolto un
forte appello - consueto per il Pontefice, ma significativo per i destinatari -
a non chiudersi in quello che ha definito un «intimismo disgustoso» ma a
«uscire», sia per la nuova evangelizzazione sia per la testimonianza del
Vangelo nella vita della società italiana.
Non sembra
un'apologia della «scelta religiosa», cara a una certa tradizione recente
dell'Azione Cattolica in Italia.
La gioia
cristiana, ha detto il Papa, «richiede di essere
interiorizzata dentro
uno stile evangelizzatore capace di incidere nella vita». Si tratta, anzitutto
di una «scelta missionaria: tutto in chiave missionaria, tutto». Per sua
natura, l'Azione Cattolica vive nelle parrocchie e delle parrocchie deve
occuparsi, «specialmente quelle segnate da stanchezza e chiusure – e ce ne sono
tante. Parrocchie stanche, parrocchie chiuse… ce ne sono! Quando io saluto le
segretarie parrocchiali, domando loro: Ma Lei è segretaria di quelli che aprono
le porte o di quelli che chiudono la porta?». Si tratta allora, ha detto il
Papa, di «aprire le porte e lasciare che Gesù possa andare fuori. Tante volte
abbiamo Gesù chiuso nelle parrocchie con noi, e noi non usciamo fuori e non
lasciamo uscire fuori Lui! Aprire le porte perché Lui vada, almeno Lui! Si
tratta di una Chiesa "in uscita": sempre Chiesa in uscita».
Ma
attenzione, ha aggiunto il Pontefice, non si tratta solo di evangelizzazione in
senso stretto. Occorre
che i laici assumano pienamente il loro compito della «trasformazione della
società per orientarla al bene». Il Pontefice riassume - come fa spesso - questo
duplice impegno di nuova evangelizzazione e trasformazione sociale in tre
parole: rimanere, andare, gioire. Rimanere non significa «rimanere chiusi, no.
Rimanere in che senso? Rimanere con Gesù, rimanere a godere della sua
compagnia. Per essere annunciatori e testimoni di Cristo occorre rimanere
anzitutto vicini a Lui. È dall’incontro con Colui che è la nostra vita e la
nostra gioia, che la nostra testimonianza acquista ogni giorno nuovo
significato e nuova forza».
Secondo:
andare. «Mai
un’Azione Cattolica ferma, per favore! Non fermarsi: andare! Andare per le
strade delle vostre città e dei vostri Paesi, e annunciare che Dio è Padre e
che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è
cambiata» e può cambiare anche la società.
Terzo:
gioire. «Gioire ed
esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano la vita, che cantano la
fede. Questo è importante: non solo recitare il Credo, recitare la fede,
conoscere la fede ma cantare la fede», secondo l'espressione di sant'Agostino (354-430),
che non è solo una metafora musicale ma identifica uno stile oggi tanto
importante, con questi tre atteggiamenti, «rimanere in Gesù, andare ai confini
e vivere la gioia dell’appartenenza cristiana», l'Azione Cattolica potrà
«evitare la tentazione della "quiete", che non ha niente a che fare
con il rimanere in Gesù; evitare la tentazione della chiusura e quella
dell’intimismo, tanto edulcorata, disgustosa per quanto è dolce, quella
dell’intimismo…». Tanto spesso il presunto intimismo religioso è il pretesto
per «portare avanti una vita più simile a statue da museo» che a cristiani
capaci di cambiare la cultura e la società.
Naturalmente,
ha concluso il Papa, evitare la tentazione dell'intimismo non significa dare meno spazio
alla preghiera. È il contrario: l'esempio della Vergine Maria mostra come la
preghiera permette anche a persone semplici e umili di cambiare il mondo per
sempre.
Fonte: lanuovabq.it
Meditate gente, meditate.
FIGLIODELTUONO
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