Il piacere sessuale
Può succedere che (esattamente come
per il mangiare, il bere, il dormire ...) si confonda una caratteristica
dell'azione con il suo scopo, ossia che si pensi che lo scopo della sessualità
sia soltanto dare o provare piacere. In questo modo, tuttavia, non realizziamo
noi stessi, ma cerchiamo nella sessualità qualcosa che allevii la nostra
infelicità, dovuta proprio al fatto che non ci realizziamo pienamente. Può
cominciare così un circolo vizioso che ci procura sempre più frustrazione, che
noi cerchiamo di soffocare facendo ricorso al piacere sessuale, che ci procura
altra frustrazione e cos' via.
La stessa cosa accade anche con
altre azioni naturali, se compiute esclusivamente per il piacere che danno. Ad
esempio, mangiare dà piacere. Ma non serve soltanto a questo: serve anche a
mantenerci in forze per svolgere le nostre attività.
Il reciproco dono di sé, come
abbiamo detto, è infatti totale, esclusivo e definitivo; se la sessualità non
ha queste caratteristiche non è dono, ma un modo per ottenere piacere
attraverso l'altro.
Non bisogna dimenticare una cosa
fondamentale: il frutto del dono totale di sé attraverso la sessualità è la
procreazione.
Un atto sessuale che non sia totale
( come abbiamo visto) rischia fortemente di trasformarsi in uno sfruttamento
dell'altro per ottenere piacere.
Come il piacere sessuale, tuttavia,
anche la procreazione è solo l'esito della sessualità.
L'identità a tre livelli
Ricapitolando, abbiamo visto come
l'identità si costruisca attraverso tre livelli relazionali, cioè tre tipi di
legami :
1) le
relazioni che uniscono le varie componenti della persona umana e che ci
permettono di vederla come inscindibile unità;
2) le
relazioni che uniscono l'uomo ad altri uomini, e che permettono di riconoscere
chi l'uomo sia;
3) la relazione
dell'uomo con un fine, un modello, con qualcosa che lo trascende; solo a
quest'ultimo livello relazionale l'uomo trova la sua piena identità e
realizzazione.
Le tappe dello sviluppo della sessualità
Prima tappa:
dal concepimento a 3 anni. In questa fase il bambino cerca di imitare il
genitore del proprio sesso; si parla, infatti di polarizzazione sessuale di
imitazione. E' in questo momento che si forma l'identità sessuale del bambino.
Seconda
tappa: da 3 anni a 5 - 7 anni. In questa età si ha la seconda fase
di polarizzazione sessuale sul piano psicologico. Si tratta di una fase
particolarmente delicata ed importante, poiché il bambino scopre nel genitore
omologo una figura non più soltanto da imitare, ma nella quale identificarsi:
si parla, infatti, di polarizzazione sessuale di identificazione.
Se il padre non si mostra
accogliente nei confronti del figlio, o la madre non incoraggia il figlio ad
avvicinarsi affettivamente al padre, il bambino potrebbe formarsi l'idea di non
essere in grado, o all'altezza, di appartenere al genere maschile.
Terza tappa:
da 7 anni a 11 anni.
Le maggiori conquiste di questa fase avvengono sul piano razionale e
relazionale : il ragazzo comincia a usare il pensiero con proprietà e aumenta
l'interesse per la socialità, per gli altri.
Quarta
tappa: da 11 anni a 16 anni. Una relazione affettiva profonda ed
intima con i pari è, anzi, un grosso aiuto per lo sviluppo dell'identità di
genere, e un fattore preventivo contro lo sviluppo di una omosessualità.
- La fase
eterosessuale: l'altro sesso, in quanto "mistero", ossia realtà
temuta e desiderata, diventa oggetto di desiderio: è la formazione
dell'orientamento sessuale in quanto il desiderio, durante la fase
adolescenziale, si connota sessualmente.
Quinta tappa: da 16 anni a 21 anni. Se in
questa fase dovessero svilupparsi un'attrazione sessuale nei confronti delle
persone del proprio sesso (ossia l'omosessualità), è bene sapere che
omosessuali non si nasce, e che è possibile cambiare.
Come si sviluppa l'identità di genere
La mamma lo sostiene, ma lo
incoraggia ad andare verso il padre, il quale è pronto ad accoglierlo. Se ciò
non avviene, l'identità di genere del bambino può risultare gravemente ferita.
EMMANUELE
FONTE: Da i quaderni de "Il Timone";
AUTORE: Roberto Marchesini; TITOLO: L'identità di genere; EDITORE: Edizioni
Art.
Nessun commento:
Posta un commento