Che cos'è l'identità?
L'identità della persona è ciò che
risponde in maniera adeguata alla domanda "Chi sono io?". L'identità
è ciò che siamo. Nell'epoca attuale, l'identità è diventata problematica,
perché è sempre più difficile (senza o con scarsi riferimenti sociali) dire
"chi siamo" . Ecco perché, se porsi delle domande circa l'identità
era inutile fino a qualche anno fa (tanto era scontata la risposta), ora è
necessario farlo. Chi è l'uomo? Quali conseguenze derivano dalla risposta a questa
domanda? L'identità di una persona e la sua sessualità sono in qualche modo
legate?
L'identità sessuale
Un aspetto fondamentale
dell'identità umana è la sessualità. Noi non nasciamo persona per poi assumere
una sessualità, ma noi siamo maschi o femmine dal momento del concepimento.
L'identità sessuale è la coscienza
della propria appartenenza a un determinato sesso, delle differenze con l'altro
sesso e dei fattori psicologici e culturali del ruolo che gli individui del
proprio sesso svolgono nella società (identità di genere).
Lo scardinamento dell'identità
Nella fase attuale questo processo
rivoluzionario sembra accanirsi particolarmente contro l'uomo e le sue
relazioni con gli altri (con ovvie conseguenze per l'identità), facendo leva
sull'orgoglio e sulla sensualità per dissolvere tutto ciò che fa riferimento
all'esistenza di una legge naturale.
La legge naturale è una legge
universale "inscritta nel cuore di ogni uomo", che lo precede, esiste
indipendentemente da lui.
Proprio perché la legge naturale non
dipende dall'uomo suscita una avversione così forte da parte dell'orgoglio
umano; si tratta dell'eterno inganno del maligno: "Sarete come dei",
in grado di decidere cosa è bene e cosa è male. Ossia in grado di stabilire la
legge e di essere sciolti dalla legge naturale.
E' naturale, ad esempio, che chi
nasce maschio (identità sessuale) si sviluppi come uomo (identità di genere), e
chi nasce femmina si sviluppi come donna.
Una precisa ideologia nega il legame
tra l'identità di genere e l'orientamento sessuale.
L'avversione ideologica nei confronti dei legami che uniscono le
varie componenti della sessualità umana è particolarmente evidente nella
separazione tra atto sessuale e procreazione. I metodi anticoncezionali, salutati
con entusiasmo del movimento femminista - perché permettevano anche alle donne
di accedere ad una sessualità senza "conseguenze" (ossia senza
procreazione) - hanno in realtà profondamente cambiato la visione della
sessualità nel sentire comune. E' stata creata in questo modo una nuova
mentalità - che è stata definita da Giovanni Paolo II <<mentalità
contraccettiva>> - mirante a privare l'uso liberamente scelto della
propria sessualità dalle conseguenze procreative: sesso senza figli.
Che fare?
Come reagire
a questi attacchi contro l'uomo e le sue relazioni sociali?
Occorre innanzitutto un presupposto
antropologico fondamentale, ossia l'unità dell'uomo e l'armonia delle sue
parti.
Maschio e femmina li creò
L'insegnamento biblico, tuttavia
scende molto più in profondità. L'identità umana è l'esito delle relazioni tra
le varie componenti la sua unità, ma essa è anche l'esito delle relazioni che
l'uomo intesse con gli altri. Quando l'essere umano diventa "uomo"?
Quando l'uomo crea la donna.
Una sessualità pienamente umana
Aristotele ha definito l'uomo come
un animale sociale. Significa che, secondo il filosofo, è nella natura (cioè
nel progetto) dell'uomo il vivere insieme agli altri.
Dunque, l'uomo, per realizzarsi e
sviluppare appieno il suo potenziale, deve vivere secondo la sua natura, ossia
in relazione con gli altri. Quando le persone sono in relazione non possono
fare a meno di comunicare. Cosa significa comunicare? Nel suo significato
etimologico, "comunicare" è l'azione di condividere un munus, cioè di rendere l'altro partecipe
di un dono che - attenzione! - richiede un impegno.
L'uomo e la donna sono esseri
incarnati; questo significa che il dono di sé, la forma più alta di
comunicazione, include anche la comunione dei corpi, mediante la sessualità.
E' attraverso la comunione dei corpi
che un uomo e una donna si donano e si impegnano pienamente. E, infine, si
realizzano pienamente come persona.
La sessualità, dunque, non è una
realtà unicamente corporea, non è un attributo accidentale della persona, ma
anzi la definisce in maniera essenziale.
La sessualità non è un "di
più". Il nostro orientamento sessuale non è qualcosa di separato dal
nostro corpo, ma indica la direzione attraverso la quale il nostro corpo - e
quindi la nostra intera persona - può
donarsi all'altro.
Significa anche che i ruoli sessuali
non sono "socialmente costruiti". Significa infine che il corpo non è
semplicemente uno strumento attraverso il quale provare piaceri, ma lo
strumento per donarsi nella maniera più intima ed esclusiva.
Siamo esseri sessuali, uomini e
donne, perché altrimenti, senza questa complementarietà, non potremmo donarci
in maniera totale all'altro.
EMMANUELE
FONTE: Da i quaderni de "Il Timone";
AUTORE: Roberto Marchesini; TITOLO: L'identità di genere; EDITORE: Edizioni
Art.
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