lunedì 19 maggio 2014

L'IDENTITA' DI GENERE PARTE 1



Che cos'è l'identità?

            L'identità della persona è ciò che risponde in maniera adeguata alla domanda "Chi sono io?". L'identità è ciò che siamo. Nell'epoca attuale, l'identità è diventata problematica, perché è sempre più difficile (senza o con scarsi riferimenti sociali) dire "chi siamo" . Ecco perché, se porsi delle domande circa l'identità era inutile fino a qualche anno fa (tanto era scontata la risposta), ora è necessario farlo. Chi è l'uomo? Quali conseguenze derivano dalla risposta a questa domanda? L'identità di una persona e la sua sessualità sono in qualche modo legate?


L'identità sessuale

            Un aspetto fondamentale dell'identità umana è la sessualità. Noi non nasciamo persona per poi assumere una sessualità, ma noi siamo maschi o femmine dal momento del concepimento.

            L'identità sessuale è la coscienza della propria appartenenza a un determinato sesso, delle differenze con l'altro sesso e dei fattori psicologici e culturali del ruolo che gli individui del proprio sesso svolgono nella società (identità di genere).

Lo scardinamento dell'identità

            Nella fase attuale questo processo rivoluzionario sembra accanirsi particolarmente contro l'uomo e le sue relazioni con gli altri (con ovvie conseguenze per l'identità), facendo leva sull'orgoglio e sulla sensualità per dissolvere tutto ciò che fa riferimento all'esistenza di una legge naturale.

            La legge naturale è una legge universale "inscritta nel cuore di ogni uomo", che lo precede, esiste indipendentemente da lui.

            Proprio perché la legge naturale non dipende dall'uomo suscita una avversione così forte da parte dell'orgoglio umano; si tratta dell'eterno inganno del maligno: "Sarete come dei", in grado di decidere cosa è bene e cosa è male. Ossia in grado di stabilire la legge e di essere sciolti dalla legge naturale.

            E' naturale, ad esempio, che chi nasce maschio (identità sessuale) si sviluppi come uomo (identità di genere), e chi nasce femmina si sviluppi come donna.

            Una precisa ideologia nega il legame tra l'identità di genere e l'orientamento sessuale.

            L'avversione ideologica  nei confronti dei legami che uniscono le varie componenti della sessualità umana è particolarmente evidente nella separazione tra atto sessuale e procreazione. I metodi anticoncezionali, salutati con entusiasmo del movimento femminista - perché permettevano anche alle donne di accedere ad una sessualità senza "conseguenze" (ossia senza procreazione) - hanno in realtà profondamente cambiato la visione della sessualità nel sentire comune. E' stata creata in questo modo una nuova mentalità - che è stata definita da Giovanni Paolo II <<mentalità contraccettiva>> - mirante a privare l'uso liberamente scelto della propria sessualità dalle conseguenze procreative: sesso senza figli.

Che fare?

Come reagire a questi attacchi contro l'uomo e le sue relazioni sociali?

            Occorre innanzitutto un presupposto antropologico fondamentale, ossia l'unità dell'uomo e l'armonia delle sue parti.         

Maschio e femmina li creò

            L'insegnamento biblico, tuttavia scende molto più in profondità. L'identità umana è l'esito delle relazioni tra le varie componenti la sua unità, ma essa è anche l'esito delle relazioni che l'uomo intesse con gli altri. Quando l'essere umano diventa "uomo"? Quando l'uomo crea la donna.

Una sessualità pienamente umana

            Aristotele ha definito l'uomo come un animale sociale. Significa che, secondo il filosofo, è nella natura (cioè nel progetto) dell'uomo il vivere insieme agli altri.

            Dunque, l'uomo, per realizzarsi e sviluppare appieno il suo potenziale, deve vivere secondo la sua natura, ossia in relazione con gli altri. Quando le persone sono in relazione non possono fare a meno di comunicare. Cosa significa comunicare? Nel suo significato etimologico, "comunicare" è l'azione di condividere un munus, cioè di rendere l'altro partecipe di un dono che - attenzione! - richiede un impegno.

            L'uomo e la donna sono esseri incarnati; questo significa che il dono di sé, la forma più alta di comunicazione, include anche la comunione dei corpi, mediante la sessualità. 

            E' attraverso la comunione dei corpi che un uomo e una donna si donano e si impegnano pienamente. E, infine, si realizzano pienamente come persona. 

            La sessualità, dunque, non è una realtà unicamente corporea, non è un attributo accidentale della persona, ma anzi la definisce in maniera essenziale. 

            La sessualità non è un "di più". Il nostro orientamento sessuale non è qualcosa di separato dal nostro corpo, ma indica la direzione attraverso la quale il nostro corpo - e quindi la nostra intera persona  - può donarsi all'altro. 

            Significa anche che i ruoli sessuali non sono "socialmente costruiti". Significa infine che il corpo non è semplicemente uno strumento attraverso il quale provare piaceri, ma lo strumento per donarsi nella maniera più intima ed esclusiva.

            Siamo esseri sessuali, uomini e donne, perché altrimenti, senza questa complementarietà, non potremmo donarci in maniera totale all'altro.

EMMANUELE

FONTE:  Da i quaderni de "Il Timone"; AUTORE: Roberto Marchesini; TITOLO: L'identità di genere; EDITORE: Edizioni Art.

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