L'EUROPA
O E' CRISTIANA O NON E'
Verso le
Europee: lettera aperta di Carlo Fidanza ai cattolici che non si rassegnano
Bruxelles,
maggio 2014
Cari amici,
5 anni fa, appena eletto deputato
europeo, decisi di appendere nel mio nuovo ufficio di Bruxelles un vecchio
manifesto di Azione Giovani (movimento giovanile di AN) che chiedeva di
inserire il riferimento alle radici cristiane nella Costituzione europea. Sul
poster dal titolo "L'Europa è cristiana" campeggia una frase di Papa
Giovanni Paolo II: "Sarà nostro compito fare il possibile, perché siano conservate
inviolate le radici e l'anima cristiana dell'Europa."
In questi anni non soltanto l'Europa
ha rimosso questo tema dal proprio dibattito pubblico, ma le istituzioni
europee sono state utilizzate come cavallo di Troia per scardinare i valori
della persona, della famiglia e della vita.
In nome di un nuovo totalitarismo di
stampo giacobino (e contro gli stessi trattati Ue che attribuiscono queste
materie alla competenza degli Stati membri), si vogliono piegare le volontà dei
governi nazionali per aprire le porte a una nuova antropologia, un'idea di
famiglia e di società prive di ogni riferimento al diritto naturale e al senso
comune dei popoli.
Negli ultimi mesi nomi di
eurodeputate come Estrela, Lunacek, Zuber ci sono diventati familiari. È da
loro risoluzioni, sostenute da un ampio schieramento trasversale, che sono
arrivati i principali attacchi alla vita e alla famiglia e il tentativo di
imporre modelli educativi in nome dell'ideologia del gender e dell'aborto
libero.
Personalmente, e a nome di Fratelli
d'Italia - Alleanza Nazionale di cui sono stato Capogruppo in Europa, mi sono
battuto contro i fautori del pensiero unico e contro la lobby LGBTI,
contribuendo con il mio voto ad affossare alcuni dei testi più pericolosi.
Purtroppo persino il PPE, un partito
sulla carta cristianamente ispirato, è stato troppo timido nel contrastare
questa deriva e sui temi etici e sensibili non è mai stato capace di esprimere
una linea forte, chiara e decisa, vittima ormai del politicamente corretto.
Questo, insieme ad una politica economica rigorista dettata dalla Merkel e
distruttiva per l'Italia, è uno dei motivi che, dopo una lunga riflessione, ci
hanno portato alla decisione di uscire dal PPE.
Nell'Europa che vogliamo non si può prescindere dal
rispetto del principio di sussidiarietà che attribuisce agli Stati nazionali la
piena sovranità in materia di famiglia, aborto, procreazione assistita,
educazione. Nell'Europa
che vogliamo non si può più accettare il silenzio complice di fronte ai
massacri ai quali vengono sottoposti i cristiani perseguitati in tutto il
mondo.
Il 25 maggio, forse per la prima
volta, le elezioni europee non saranno un semplice sondaggio per verificare lo
stato di salute dei partiti ma una vera e propria scelta di campo.
Da un lato l'Europa dei popoli, la
sovranità nazionale, la fine della gabbia di regole folli costruite intorno
all'Euro, la riaffermazione dei valori tradizionali, il contrasto
all'immigrazione selvaggia e all'invasione di merci fuori controllo e a basso
prezzo. Dall'altro l'Europa della tecnocrazia, le politiche di austerità
imposteci dalla Germania, il relativismo etico, l'immigrazionismo e il mercato
senza regole.
Io, con Giorgia Meloni e tanti altri
amici, la scelta di campo l'ho già fatta, con il coraggio e quel pizzico di
incoscienza di chi pensa che difendere Valori sia più importante che difendere
poltrone.
Per continuare a portare avanti
questa battaglia abbiamo, e ho, bisogno anche del vostro aiuto.
Vi chiedo pertanto di coinvolgere
amici e conoscenti residenti nel Nord- Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria e
Valle d'Aosta) che sapete sensibili a questi temi e, insieme a loro, di barrare
il simbolo di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale e scrivere le preferenze
FIDANZA e MELONI.
Carlo Fidanza
Eurodeputato
di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
Candidato
nella circoscrizione nord-ovest
(Lombardia,
Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta)
EMMANUELE
FONTE:
Alleanza Cattolica
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