Care amiche,
cari amici
Sabato 17 maggio a Milano, in piazza
XXV aprile (MM2 Moscova), alle 18, ritornano le Sentinelle in Piedi per
la loro quarta veglia silenziosa.
In queste ultime settimane le Sentinelle
in Piedi hanno continuato la loro crescente diffusione nel Paese, con la
veglia a Roma, come quelle di Perugia, Lecco, Rapallo e Varese e in molte altre
città, spesso per la prima volta, a volte ritornando a vegliare per la seconda
o terza volta.
Tutte queste manifestazioni
segnalano una progressiva presa di consapevolezza, da parte di molta gente, del
pericolo rappresentato dalla possibilità che il disegno di legge Scalfarotto
diventi una legge dello Stato e vìoli la libertà dei cittadini di potere
affermare che il matrimonio esiste solo fra un uomo e una donna e che un
bambino ha bisogno di un papà e di una mamma.
E questa possibilità non è remota:
il ddl è ancora fermo alla commissione giustizia del Senato ma tutto fa pensare
che non starà fermo per molti giorni. Ci sono ancora un certo numero di
settimane, forse pochi mesi, prima che diventi legge dello Stato, ma non molto
di più. Questo tempo va impiegato per costruire una rete di resistenza,
organizzata ed efficiente, agile e pronta a mobilitarsi per le prossime
battaglie, che verosimilmente riguarderanno le unioni civili anche fra coppie
omosessuali e il diritto di queste ultime di adottare dei bambini, figli
di altri genitori o della fecondazione eterologa, che nel frattempo è stata
sdoganata dalla Corte Costituzionale.
Se le Sentinelle in Piedi
crescono, il mondo moderno precipita. Non voglio essere catastrofico e
soprattutto non si deve perdere o fare perdere la speranza, una virtù teologale
che viene da Dio. Lui è il Signore della storia, noi possiamo soltanto offrire
il nostro piccolo contributo perché ritorni a essere riconosciuta la sua
regalità, anche nella società.
Indubbiamente però il mondo non
sembra offrire segni di miglioramento. Stretti fra il laicismo occidentale e il
fondamentalismo islamista, che spesso usa il terrorismo come arma di lotta
volta soprattutto a spaventare i cristiani, questi ultimi vengono assassinati o
imprigionati con molta frequenza in Africa e in Asia. Non vanno meglio le cose
in Italia, dove continua l'avanzata dell'autodemolizione del Paese sotto l'influenza
dell'ideologia del gender e della diffusione della droga, che ha
ricevuto nuovo slancio dalla sentenza della Consulta che ha smantellato la
legge Fini-Giovanardi. Il nostro Paese conosce un pauroso inverno demografico,
ma nessuno o quasi sembra rendersene conto e mettere l'aiuto alle coppie e alle
famiglie al centro delle politiche governative.
Certo, non si deve chiedere alla
politica quello che non può fare, cioè convertire il cuore delle persone, che è
opera di Dio e dello spirito missionario della Chiesa. Tuttavia si può e si
deve chiedere alla politica di proteggere la vita e i bambini e di sostenere la
famiglia, e questo non avviene. Ce ne stiamo accorgendo a poche settimane dalle
elezioni europee di quanto profondo sia il vuoto della politica e la mancanza
di forze di riferimento.
Forse il segno della decadenza del
mondo occidentale è simboleggiato nella sostituzione, come membro associato
straniero presso la prestigiosa Accademia di Francia, del grande eroe della
libertà dal comunismo, il dissidente e poi Presidente della Repubblica ceca
Vaclav Havel, deceduto nel 2011, con l'ex Presidente del consiglio italiano
Mario Monti. Due Europe diverse, molto distanti almeno idealmente.
Tuttavia non bisogna lasciarsi
scoraggiare. Persone desiderose di impegnarsi per la verità e per il bene ce ne
sono tante. Si tratta di dare forma a queste forze, di formarle e abituarle a
stare insieme, superando i personalismi che hanno sempre fatto tanto male.
E ritorniamo così alle Sentinelle
in Piedi, alla speranza che hanno sollevato, alle tante persone che
guardano con affetto e simpatia a questa forma di testimonianza in un mondo
sempre più disperato, una testimonianza silenziosa e ordinata, che invita tutti
e non esclude nessuno, che chiede soltanto uno spazio pubblico per potere
mostrare che molti desiderano che la famiglia sia la cellula fondamentale della
società. L'unica famiglia e per sempre.
Marco
Invernizzi
FONTE: Dal
sito di Alleanza Cattolica
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