mercoledì 2 novembre 2016

LA CRISI ODIERNA DELL'EUROPA




            L'Europa ci deve stare a cuore perché è la nostra seconda casa dopo l'Italia. Essa deve essere a misura d'uomo. Al centro di ogni politica europea ci deve essere l'uomo, con le sue caratteristiche antropologiche, con le sue esigenze individuali e sociali. Ma così com'è questa Europa non va bene. Non è l'Europa che volevano tre grandi uomini fondatori cattolici: De Gasperi, Schuman e Adenauer.

            L'Europa di oggi è l'Europa dell'Euro, della moneta unica, della finanza. Noi non siamo più padroni in casa nostra. Perciò, in seguito a questa situazione nasce un risentimento trasversale alle nazione europee nei confronti di un governo europeo non eletto dai cittadini.

            Presidente della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Udine il professor Danilo Castellano ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche sul tema dell'Europa nei suoi aspetti giuridici e politici. Traggo dalla rivista IL TIMONE alcuni spunti dell'intervista fatta appunto al prof. Castellano.

            Uno dei primi concetti importanti è che l'Europa ha smarrito IL BENE COMUNE. C'è bisogno di ritrovare l'anima che è greca, romana e cristiana.

            L'Europa contemporanea è figlia del protestantesimo applicato al cosiddetto <<mercato>>. Il <<mercato>> porta alla dittatura dei poteri finanziari esercitati con una tecnica sofisticata. La Brexit è un segnale di insofferenza e di ribellione a questa Europa.

            L'antieuropeismo del nostro tempo è un fenomeno complesso. Esso, però, è anche segno di un disagio e di una delusione. Disagio, perché l'UE non sa  "rispondere" alle vere esigenze della politica: ha rinunciato a cercare il bene comune (vale a dire il bene proprio di ogni uomo in quanto uomo e, perciò,comune a tutti gli uomini) e a "governare" secondo questo criterio; delusione, perché popoli, già diseducati da decenni di consumismo, non vedono soddisfatte le loro aspettative (animalesche). L'antieuropeismo, però, è anche la denuncia di una  mancanza: l'abbandono della ricerca dell'autentico bene comune ha portato al materialismo dilagante.

            E' necessaria, pertanto, una "svolta": bisogna riscoprire le radici greche, romane e cristiane dell'Europa. Insomma, bisogna ritrovare la sua "anima" senza la quale funziona male o non funziona affatto il suo "corpo" (le sue istituzioni).

Domanda: Un personaggio come George Soros ha scritto in un libro che <<la sovranità nazionale è diventata un valore, che solo gli stati prosperi si possono permettere>>. E' questo il futuro dei nostri popoli?

Risposta: Soros, a questo proposito, condivide una vecchia dottrina ma trasformata e "aggiornata". Bodin, "sistematore" della teoria protestante della politica, diceva che sovrano è colui che dipende unicamente  dal potere della propria spada. Oggi il potere della spada è esercitato principalmente con la finanza globalizzata, non con gli eserciti. Dunque, sovrano è chi è in grado di condizionare effettivamente mercati e Stati attraverso le manovre fatte con gli strumenti finanziari.

Domanda: Europa: rilancio o utopia?

Risposta: L'Europa va "rilanciata" ma su altri presupposti rispetto a quelli sui quali ha creduto di potersi fondare. L'illuminismo è entrato definitivamente in crisi. Il "mercato" che si "autoregolamenta", ha mostrato il suo volto brutale. L'Europa deve essere "civile".

            Loke porta all'Europa dei "nuovi diritti": divorzio, aborto, eutanasia, unioni civili, eutanasia di Stato, "diritto soggettivo" all'incesto e via dicendo.

FONTE:  IL TIMONE (Rivista di apologetica)

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