domenica 25 gennaio 2015

SPERARE, SPERARE SEMPRE

Alla grotta di Lourdes viene spesso recitata questa preghiera al termine del Santo rosario delle ore 18.

Cos’è per te la speranza? “Di-sperare” significa proprio essere senza speranza…  essere senza nessun appiglio, senza nessun salvagente al quale aggrapparsi in mezzo alle onde del mare in tempesta della vita…

Tobia




Non posso scegliere dove nascere. Non posso scegliere dove morire.

Ma posso scegliere come vivere.
In cosa speri? Speri che vinca il tale, piuttosto che l'altro?
Speri nella carriera? Speri di vincere qualcosa?
Ecco perchè tu sei spesso disperato.
Perchè mai tanti divertimenti per esempio, e tanta disperazione quanto oggi.
La speranza è cambiare le cose. La speranza è dar valore, dar valore alla propria vita.
La speranza, sono gli ideali, gli ideali che tu sei stato chiamato a realizzare. Amen


(Anonimo)

1 commento:

  1. Vorrei tentare di rispondere alla domanda posta da Tobia e per farlo mi farò aiutare dalle parole di Papa Benedetto XVI tratte dalla sua Lettera Enciclica: «SPE SALVI facti sumus – nella speranza siamo stati salvati, dice san Paolo ai Romani e anche a noi (Rm 8,24). La “redenzione”, la salvezza, secondo la fede cristiana, non è un semplice dato di fatto. La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza affidabile, in virtù della quale noi possiamo affrontare il nostro presente: il presente, anche un presente faticoso, può essere vissuto ed accettato se conduce verso una meta e se di questa meta noi possiamo essere sicuri, se questa meta è così grande da giustificare la fatica del cammino. […] Speranza, di fatto, è una parola centrale della fede biblica – al punto che in diversi passi le parole “fede” e “speranza” sembrano interscambiabili.»
    Il Papa prosegue: «Un primo essenziale luogo di apprendimento della speranza è la preghiera. Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora. Se non posso più parlare con nessuno, più nessuno invocare, a Dio posso sempre parlare. Se non c'è più nessuno che possa aiutarmi – dove si tratta di una necessità o di un'attesa che supera l'umana capacità di sperare – Egli può aiutarmi. […] È importante sapere: io posso sempre ancora sperare, anche se per la mia vita o per il momento storico che sto vivendo apparentemente non ho più niente da sperare. Solo la grande speranza-certezza che, nonostante tutti i fallimenti, la mia vita personale e la storia nel suo insieme sono custodite nel potere indistruttibile dell'Amore e, grazie ad esso, hanno per esso un senso e un'importanza, solo una tale speranza può in quel caso dare ancora il coraggio di operare e di proseguire.»
    Benedetto XVI afferma poi: «L'uomo ha per Dio un valore così grande da essersi Egli stesso fatto uomo per poter com-patire con l'uomo, in modo molto reale, in carne e sangue, come ci viene dimostrato nel racconto della Passione di Gesù. Da lì in ogni sofferenza umana è entrato uno che condivide la sofferenza e la sopportazione; da lì si diffonde in ogni sofferenza la con-solatio, la consolazione dell'amore partecipe di Dio e così sorge la stella della speranza. Certo, nelle nostre molteplici sofferenze e prove abbiamo sempre bisogno anche delle nostre piccole o grandi speranze – di una visita benevola, della guarigione da ferite interne ed esterne, della risoluzione positiva di una crisi, e così via. Nelle prove minori questi tipi di speranza possono anche essere sufficienti. Ma nelle prove veramente gravi, nelle quali devo far mia la decisione definitiva di anteporre la verità al benessere, alla carriera, al possesso, la certezza della vera, grande speranza, di cui abbiamo parlato, diventa necessaria.»
    Il Papa evidenzia anche che: «Chi non conosce Dio, pur potendo avere molteplici speranze, in fondo è senza speranza, senza la grande speranza che sorregge tutta la vita (cfr Ef 2,12). La vera, grande speranza dell'uomo, che resiste nonostante tutte le delusioni, può essere solo Dio – il Dio che ci ha amati e ci ama tuttora “sino alla fine”, “fino al pieno compimento” (cfr Gv 13,1 e 19,30). Chi viene toccato dall'amore comincia a intuire che cosa propriamente sarebbe “vita”.»
    Nelle righe conclusive Benedetto XVI si rivolge a Colei che ci salva dalle “onde del mare in tempesta della vita” delle quali ha parlato Tobia, rivolge infatti alla “Stella del mare” la sua invocazione finale: «Tu rimani in mezzo ai discepoli come la loro Madre, come Madre della speranza. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!»
    Ho riportato qui brevi stralci della Lettera Enciclica “SPE SALVI” nella speranza che possano far sorgere il desiderio di leggerla integralmente perché è davvero meravigliosa, come lo è la nostra fede.

    RispondiElimina

Post più popolari