Papa
Francesco ha dedicato un piccolo ciclo di omelie - tenute durante la
celebrazione quotidiana della Messa presso la cappella della Casa di Santa
Marta, all'interno della Città del Vaticano - al tema del nuovo totalitarismo,
al pensiero debole che si fa pensiero unico e impedisce ai cristiani di
parlare,
ispirandosi al libro "Il padrone del mondo" del pastore anglicano - figlio
dell'arcivescovo di Canterbury -, convertito al cattolicesimo e divenuto
sacerdote cattolico, Robert Hugh Benson (1871-1914). Il 18 novembre la lettura
del giorno, tratta dal Primo "Libro dei Maccabei", mostrava
<<uomini perversi>> (1 Mc, 2,44) che vogliono spingere Israele ad
allearsi con i potenti del tempo, anche se sono nemici di Dio. Il discorso di
questi perversi, ha detto il Papa, si può riassumere così: <<Siamo
progressisti, andiamo con il progresso dove va tutta la gente>>.
Questo <<spirito del
progressismo adolescente, che si adatta ai poteri forti dominanti e
<<crede che andare avanti in qualsiasi scelta è maglio che rimanere nelle
abitudini della fedeltà>>, è la radice della perversità. Ed esiste ancora
oggi. Il progressista <<[...] ha negoziato la fedeltà al Dio sempre
fedele>>, e questo negoziare la fedeltà al Signore si chiama <<apostasia>>
e <<adulterio>>.
Con riferimento implicito a quanti
criticavano il predecessore Benedetto XVI (2005-2013) per l'espressione valori
<<non negoziabili>>, Papa Francesco ha detto che, allontanandosi
dai precetti del Signore per conformarsi ai poteri dominanti, questi progressisti,
a ben guardare, non negoziano <<i valori ma [...] la fedeltà. E questo è
proprio il frutto del demonio, del principe di questo mondo, che ci porta
avanti con lo spirito di mondanità>>.
Come va a finire? La lettura biblica
ce lo mostra: <<[...] accadono le conseguenze. Hanno preso le abitudini
dei pagani, poi un passo avanti: il re prescrisse in tutto il suo regno che
tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Non
è la bella globalizzazione dell'unità di tutte le Nazioni, ognuna con le
proprie usanze ma unite, ma è la globalizzazione dell'uniformità egemonica, è
proprio il pensiero unico. E questo pensiero unico è frutto della
mondanità>>. E' quello che oggi si chiama il nuovo ordine mondiale, che
però la Bibbia chiama <<abominio di devastazione>> e adorazione
d'idoli imposti dai più forti.
<<Questo
succede anche oggi?>>, si è chiesto il Pontefice. E ha
risposto:<<Si. Perché lo spirito della mondanità anche oggi c'è, anche
oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti su pensiero
unico>>. Nel brano del Primo Libro dei Maccabei si legge che <<se
presso qualcuno veniva trovato il Libro dell'Alleanza e se qualcuno obbediva
alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte>> (1 Mc. 1,57)
perché il re si era venduto ai nemici di Dio. <<E questo - afferma il
Papa - l'abbiamo letto sui giornali, in questi mesi. Questa gente ha negoziato
la fedeltà al suo Signore; questa gente, mossa dallo spirito del mondo, ha
negoziato la propria identità, ha negoziato l'appartenenza ad un popolo, un
popolo che Dio ama tanto, che Dio vuole come popolo suo>>. Anche oggi i
cristiani rischiano la prigione, o peggio, se si rifiutano di negoziare la loro
identità.
Il Pontefice ha dunque
citato "Il padrone del mondo" - Benson, ha detto, <<ha fatto
tanto bene>> -, che fustiga precisamente i cristiani progressisti che
cedono ai poteri forti e svendono la loro fede. Il romanzo, ha detto Francesco,
denuncia giustamente <<quello spirito di mondanità che ci porta
all'apostasia>>, uno spirito che minaccia la Chiesa anche oggi. Infatti,
vi sono ancora nella Chiesa - e sono tanti - coloro che pensano che
<<dobbiamo essere come tutti, dobbiamo essere più normali, come fanno
tutti, con questo progressismo adolescente>>. Poi purtroppo <<segue
la storia>>: la Bibbia mostra <<le condanne a morte, i sacrifici
umani>>. Sbaglia chi pensa che siano cose di un passato remoto:
<<Ma voi - ha chiesto il Papa - pensate che oggi non si facciano, i
sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li
proteggono>>. Ogni riferimento all'aborto e all'eutanasia non è casuale.
Sempre a Casa Santa Marta, il 29
novembre 2014, Papa Francesco ha affermato che <<il pensiero
debole>> - cioè l'articolazione filosofica del relativismo - pretende
oggi di diventare <<pensiero unico>>. L'espressione <<Io
penso come mi piace>> è presentata come elemento di libertà, ma è
esattamente il suo contrario: è espressione dello <<[...] spirito del
mondo, che non ci vuole popolo: ci vuole massa, senza pensiero, senza libertà>>.
Il Pontefice ha inviato a <<[...] chiedere al Signore Gesù questa grazia,
che ci invii il suo spirito di intelligenza, perché noi non abbiamo un pensiero
debole, non abbiamo un pensiero uniforme e non abbiamo un pensiero secondo i propri
gusti: soltanto abbiamo un pensiero secondo Dio>>.
EMMANUELE
FONTE:
Titolo: Contro il <<Padrone del mondo>> Papa Francesco da Benson
a Chesterton; Articolo tratto dalla
rivista Cristianità n. 371, organo ufficiale di Alleanza Cattolica
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