giovedì 15 gennaio 2015

PAPA FRANCESCO: DA BENSON A CHESTERTON



                Papa Francesco ha dedicato un piccolo ciclo di omelie - tenute durante la celebrazione quotidiana della Messa presso la cappella della Casa di Santa Marta, all'interno della Città del Vaticano - al tema del nuovo totalitarismo, al pensiero debole che si fa pensiero unico e impedisce ai cristiani di parlare,

 ispirandosi al libro "Il padrone del mondo"  del pastore anglicano - figlio dell'arcivescovo di Canterbury -, convertito al cattolicesimo e divenuto sacerdote cattolico, Robert Hugh Benson (1871-1914). Il 18 novembre la lettura del giorno, tratta dal Primo "Libro dei Maccabei", mostrava <<uomini perversi>> (1 Mc, 2,44) che vogliono spingere Israele ad allearsi con i potenti del tempo, anche se sono nemici di Dio. Il discorso di questi perversi, ha detto il Papa, si può riassumere così: <<Siamo progressisti, andiamo con il progresso dove va tutta la gente>>.


            Questo <<spirito del progressismo adolescente, che si adatta ai poteri forti dominanti e <<crede che andare avanti in qualsiasi scelta è maglio che rimanere nelle abitudini della fedeltà>>, è la radice della perversità. Ed esiste ancora oggi. Il progressista <<[...] ha negoziato la fedeltà al Dio sempre fedele>>, e questo negoziare la fedeltà al Signore si chiama <<apostasia>> e <<adulterio>>.

            Con riferimento implicito a quanti criticavano il predecessore Benedetto XVI (2005-2013) per l'espressione valori <<non negoziabili>>, Papa Francesco ha detto che, allontanandosi dai precetti del Signore per conformarsi ai poteri dominanti, questi progressisti, a ben guardare, non negoziano <<i valori ma [...] la fedeltà. E questo è proprio il frutto del demonio, del principe di questo mondo, che ci porta avanti con lo spirito di mondanità>>.

            Come va a finire? La lettura biblica ce lo mostra: <<[...] accadono le conseguenze. Hanno preso le abitudini dei pagani, poi un passo avanti: il re prescrisse in tutto il suo regno che tutti formassero un solo popolo e ciascuno abbandonasse le proprie usanze. Non è la bella globalizzazione dell'unità di tutte le Nazioni, ognuna con le proprie usanze ma unite, ma è la globalizzazione dell'uniformità egemonica, è proprio il pensiero unico. E questo pensiero unico è frutto della mondanità>>. E' quello che oggi si chiama il nuovo ordine mondiale, che però la Bibbia chiama <<abominio di devastazione>> e adorazione d'idoli imposti dai più forti.

           <<Questo succede anche oggi?>>, si è chiesto il Pontefice. E ha risposto:<<Si. Perché lo spirito della mondanità anche oggi c'è, anche oggi ci porta con questa voglia di essere progressisti su pensiero unico>>. Nel brano del Primo Libro dei Maccabei si legge che <<se presso qualcuno veniva trovato il Libro dell'Alleanza e se qualcuno obbediva alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte>> (1 Mc. 1,57) perché il re si era venduto ai nemici di Dio. <<E questo - afferma il Papa - l'abbiamo letto sui giornali, in questi mesi. Questa gente ha negoziato la fedeltà al suo Signore; questa gente, mossa dallo spirito del mondo, ha negoziato la propria identità, ha negoziato l'appartenenza ad un popolo, un popolo che Dio ama tanto, che Dio vuole come popolo suo>>. Anche oggi i cristiani rischiano la prigione, o peggio, se si rifiutano di negoziare la loro identità.

                        Il Pontefice ha dunque citato "Il padrone del mondo" - Benson, ha detto, <<ha fatto tanto bene>> -, che fustiga precisamente i cristiani progressisti che cedono ai poteri forti e svendono la loro fede. Il romanzo, ha detto Francesco, denuncia giustamente <<quello spirito di mondanità che ci porta all'apostasia>>, uno spirito che minaccia la Chiesa anche oggi. Infatti, vi sono ancora nella Chiesa - e sono tanti - coloro che pensano che <<dobbiamo essere come tutti, dobbiamo essere più normali, come fanno tutti, con questo progressismo adolescente>>. Poi purtroppo <<segue la storia>>: la Bibbia mostra <<le condanne a morte, i sacrifici umani>>. Sbaglia chi pensa che siano cose di un passato remoto: <<Ma voi - ha chiesto il Papa - pensate che oggi non si facciano, i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono>>. Ogni riferimento all'aborto e all'eutanasia non è casuale.

            Sempre a Casa Santa Marta, il 29 novembre 2014, Papa Francesco ha affermato che <<il pensiero debole>> - cioè l'articolazione filosofica del relativismo - pretende oggi di diventare <<pensiero unico>>. L'espressione <<Io penso come mi piace>> è presentata come elemento di libertà, ma è esattamente il suo contrario: è espressione dello <<[...] spirito del mondo, che non ci vuole popolo: ci vuole massa, senza pensiero, senza libertà>>. Il Pontefice ha inviato a <<[...] chiedere al Signore Gesù questa grazia, che ci invii il suo spirito di intelligenza, perché noi non abbiamo un pensiero debole, non abbiamo un pensiero uniforme e non abbiamo un pensiero secondo i propri gusti: soltanto abbiamo un pensiero secondo Dio>>.

EMMANUELE
FONTE: Titolo: Contro il <<Padrone del mondo>> Papa Francesco da Benson a  Chesterton; Articolo tratto dalla rivista Cristianità n. 371, organo ufficiale di Alleanza Cattolica

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