martedì 20 gennaio 2015

IL CANONE DELLA BIBBIA



            La determinazione del numero dei libri, che costituiscono le Sacre Scritture ebraiche e cristiane, è avvenuta attraverso l'illuminazione dello Spirito all'interno della Chiesa e ha avuto la sua formulazione ufficiale nel <<canone>> , cioè nell'elenco dei libri sacri. 

             E' chiamato <<canonico>> quel libro che viene riconosciuto dalla Chiesa, o anche dalla Sinagoga, come ispirato da Dio, quindi contenente la parola di Dio. Contraddistingue un libro canonico l'ispirazione: essa fa si che quel testo abbia come autore Dio, insieme all'uomo.

            L'Antico testamento della Bibbia ebrea e protestante è diverso da quello della Bibbia Cattolica. Ma ci sono trentanove libri comuni a tutte e tre le bibbie che si chiamano <<canonici>> cioè <<norma, regola>>.

            I sette libri, prima dei trentanove, e cioè Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Baruc, Siracide e Sapienza i cattolici li chiamano <<deuterocanonici>>.

            La traduzione greca della Bibbia si chiama dei Settanta che veniva usata dai primi predicatori cristiani nei primi due secoli.

            Secondo Lutero i libri dei Maccabei non appartenevano alla Scrittura e li lasciarono fuori dalla sua Bibbia scritta in tedesco, nacque così la differenza tra Bibbia cattolica e protestante.

EMMANUELE
FONTE: Titolo: Nuova guida alla Bibbia; Autore: Gianfranco Ravasi; Editore: San Paolo

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