2 - Spiritualità
doloriste = deviazione della Rivelazione.
Corrispondono
a molte correnti di pensiero che hanno interpretato male la Rivelazione
dicendo: "La sofferenza è un dono di Dio".
Cercheremo
di rispondere ad alcune domande in cui ci imbattiamo nella vita quotidiana
Esempio:
a) la sofferenza
è una benedizione di Dio ?
b) la
sofferenza ha in se stessa del valore?
c) se
seguiamo Cristo, soffriremo di più?
a) La
sofferenza è una benedizione di Dio?
Se fosse una
benedizione di Dio, Gesù l'avrebbe desiderata, mentre Gesù non ha mai avuto la
più piccola connivenza con la sofferenza, non l'ha mai ricercata per se stessa,
per Lui la sofferenza non è un'alleata, ma un avversario ....; Gesù ha
alleviato la sofferenza guarendo i malati, purificando i lebbrosi; Gesù non
ricercherà mai il martirio. Gesù accetta la sofferenza solo perché essa è il
passaggio obbligato del dono di sé a suo Padre e agli altri; vale a dire - è
meglio soffrire amando i propri nemici, che vivere nella rottura e nell'odio
per fuggire la sofferenza.
Importante: Se bisogna
scegliere l'Amore soffrendo o il non-Amore per evitare di soffrire,
attraversiamo la sofferenza con la sola arma dell'Amore, affinché l'Amore non
venga tradito.
b)La
sofferenza ha in se stessa del valore?
La sofferenza
è un passaggio, l'Amore è il fine; la Croce è passaggio verso la Resurrezione,
la Trasfigurazione e il Regno. Dire che "Cristo ci riscatta attraverso le
sue sofferenze" è un accorciamento di linguaggio poiché la sofferenza, in
quanto tale, non libera, né costruisce, quindi non può riscattare; perciò
questa espressione significa che Cristo ci riscatta attraverso il suo Amore
infinito che risplende nelle sue sofferenze.
Importante: non santifichiamo la sofferenza, ma
santifichiamo l'Amore. Non sono le sofferenze di Gesù che ci salvano, ma è il
Suo Amore, l'Amore con il quale Egli attraversa le Sue Sofferenze!
Dio non mi
chiede di accettare la sofferenza come tale, perché è uno scandalo, ma mi
invita a ricevere il suo Dono, l'Amore che Egli mi offre nella mia sofferenza.
Egli mi chiede, non solo di accettare di restare nell'Amore anche quando
soffro, ma di entrare in questo altro scandalo, quello della Croce, cioè
dell'apertura, dell'Amore dei nemici, segno, questo, della presenza non più di
un amore naturale ma divino.
Importante: La
sofferenza non è un dono di Dio, ma nella sofferenza c'è un dono di Dio. Dio
dona il Suo Spirito nella sofferenza; dona la sua Pace e la sua Gioia nella
prova.
Dice
Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Salvifici Doloris: "Nella
sofferenza si nasconde una grazia speciale, una forza particolare che avvicina
interiormente l'uomo a Gesù Cristo".
c) Se
seguiamo Cristo, soffriremo di più?
"Se gli
dono il mignolo non mi chiederà poi il braccio? San Paolo dice che le nostre
prove non superano mai ciò che possiamo sopportare. Quando Gesù ci dice di
seguirlo portando la Croce, aggiunge che Egli ci ristorerà dalla nostra fatica
e dalla nostra oppressione e che il suo fardello è leggero e il suo giogo
facile da portare (Matteo 11,29); ci assicura perciò il suo Spirito ed è per
questo che soffrire amando, soffrire nella pace, non è già più una sofferenza.
Quindi seguire Gesù Cristo non significa soffrire di più. Gesù non nasconde a
coloro che l'ascoltano la necessità della sofferenza:
- rinuncia a tutti i nostri egoismi
- morte a se
stessi e alla propria volontà
-
persecuzioni a causa del nome di Gesù ....
ma Egli è
venuto per vincere la sofferenza mostrandoci come attraversarla, ma non ha mai
cercato di cancellarla.
EMMANUELE
FONTE : Titolo
: Corso di guarigione; Autore: Laura Casali
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