La vera storia
di Gesù. La società storica al tempo di Gesù. Parte 16
Ecco come era costituita la società
ebraica al tempo di Gesù. C'erano gli Scribi. I Farisei che lanciavano
invettive ai romani, dominatori della Palestina, ma poi non si battevano. Gli
Zeloti che fanno ogni tanto qualcosa. i Pubblicani. Poi ci sono, i ricchi
Sadducei, che di fatto comandano, e sono nemici dei Farisei. I Sadducei sono
conniventi col potere romano, conservando così i loro interessi commerciali. Sentiamo
quindi cosa ci racconta il libro.
LA DECIMA
Ogni ebreo, in qualunque parte del
mondo viva, deve pagare al Tempio il tributo della decima, il dieci per cento
dei suoi redditi. E deve versare una somma equivalente, la seconda decima,
quando viene in pellegrinaggio a Gerusalemme. Al Tempio si offrono poi dei
sacrifici, acquistando dai sacerdoti gli animali occorrenti. E poiché nel
Tempio non si devono far entrare monete profane, con immagini di imperatori e
cose del genere, bisognerà cambiare questa valuta in una moneta speciale e il
cambio non è gratuito. La carne degli animali sacrificati serve per la mensa
dei sacerdoti e non va sprecato neppure il loro sangue, che viene usato per farne concime.
Si è costituito così intorno al
Tempio, con gli anni, anche una specie di dispositivo bancario centrale del
popolo ebraico, il suo tesoro comune. I romani lo sanno e hanno capito che per
dominare Gerusalemme bisogna avere in pugno il Sommo Sacerdote, cioè il capo di
una gerarchia di ventimila persone che servono il Tempio. E così si sono
arrogati il diritto di nominarlo loro. Anzi, per prudenza che sa anche di
ricatto, hanno addirittura sequestrato i paramenti sacri che egli deve usare
nelle feste solenni: li tengono custoditi nella fortezza Antonia accanto al
Tempio, consegnandoli al Sommo Sacerdote solo per il tempo necessario ai riti.
Il popolo ebraico crede nei suoi dignitari religiosi, ma essi sono ormai nelle
mani dell'invisibile potere politico straniero.
Alcuni clan ruotano intorno al
vertice. Gli scribi, tra i quali vengono reclutati i dottori della Legge, hanno
finito per acquistare importanza a furia di darsene: orgogliosi e onnipresenti,
abili nel discutere e sentenziare, essi sanno farsi rispettare.
Poi ci sono i farisei, che ostentano la loro
religiosità: il popolo apprezza il loro atteggiamento provocatorio verso i
romani, le loro presunte sfide all'occupante, ma essi non sono degli eroi: lanciano invettive, ma non
si battono. (Sono gli zeloti, come abbiamo visto, a fare ogni tanto qualcosa).
E infine ci sono coloro che di fatto
comandano: i sadducei, diretti nemici dei farisei. I sadducei, cioè i ricchi di
sempre. Detestano gli atteggiamenti ostili a Roma degli altri, li considerano
assurdo fanatismo. E poi, perché inquietarsi? Bisogna essere calmi, ed essi
hanno tutte le ragioni di restare tali, perché governano. Il Sommo Sacerdote è
dei loro. Hanno la maggioranza nel sinedrio, una specie di senato, un'assemblea
di notabili che si occupa di tutto, di fede e di diritto civile. Il sinedrio
giudica in prima istanza e in appello e di fatto governa il Paese. Inoltre, c'è
un fatto decisivo: esso sovrintende al Tempio.
Insomma, hanno in mano tutto, a
condizione beninteso di non dispiacere al procuratore romano, di non alzare la
voce, di piegarsi agli interessi superiori di Roma in tutto ciò che è importante.
I membri del sinedrio non sono
eletti dal basso: vengono cooptati, cioè scelti
individualmente, secondo necessità, dai membri già in carica, e la
scelta avviene sempre nel campo dei benestanti. Così i ricchi perpetuano la
loro ricchezza, garantendosi le cariche: sacerdoti, alti funzionari e anche
uomini d'affari, grandi banchieri e grandi commercianti, ai quali il dominio
romano fa comodo, perché garantisce la sicurezza dei commerci per terra e per
mare, ha una moneta e due lingue (il greco e il latino) valide in tutto il
mondo conosciuto ...
Questo, in Giudea. In Galilea c'è
poi una specie di vicerè, ai tempi di Gesù adulto, e si chiama Erode Antipa. La
sua famiglia è di origine araba e lui è un crudele miscredente. Gesù lo chiama
"volpe". Erode Antipa, possiamo definirlo un super-sadduceo: ha
l'indifferenza arrogando, ha la gelida crudeltà verso gli umili tipica di chi
sa di dovere il suo posto a una segreta vigliaccheria, la sottomissione a Roma.
Naturalmente egli offre sacrifici al Tempio e viene anche a visitarlo ogni
tanto a Gerusalemme, ma è tutto opportunismo, la fede non c'entra. E'
semplicemente superstizioso e gran donnaiolo.
Così in Palestina , i fortunati e i
potenti sono tutti più o meno dei collaborazionisti con l'occupante romano. E
non hanno neppure torto, dal loro punto di vista: reclamare l'indipendenza
vorrebbe dire la guerra.
FONTE:
Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi
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