sabato 30 aprile 2016

LA VITA DI GESU'. LE TASSE



La vera storia di Gesù. La società storica al tempo di Gesù. Parte 16

            Ecco come era costituita la società ebraica al tempo di Gesù. C'erano gli Scribi. I Farisei che lanciavano invettive ai romani, dominatori della Palestina, ma poi non si battevano. Gli Zeloti che fanno ogni tanto qualcosa. i Pubblicani. Poi ci sono, i ricchi Sadducei, che di fatto comandano, e sono nemici dei Farisei. I Sadducei sono conniventi col potere romano, conservando così i loro interessi commerciali. Sentiamo quindi cosa ci racconta il libro.

LA DECIMA

            Ogni ebreo, in qualunque parte del mondo viva, deve pagare al Tempio il tributo della decima, il dieci per cento dei suoi redditi. E deve versare una somma equivalente, la seconda decima, quando viene in pellegrinaggio a Gerusalemme. Al Tempio si offrono poi dei sacrifici, acquistando dai sacerdoti gli animali occorrenti. E poiché nel Tempio non si devono far entrare monete profane, con immagini di imperatori e cose del genere, bisognerà cambiare questa valuta in una moneta speciale e il cambio non è gratuito. La carne degli animali sacrificati serve per la mensa dei sacerdoti e non va sprecato neppure il loro sangue, che viene usato  per farne concime.

            Si è costituito così intorno al Tempio, con gli anni, anche una specie di dispositivo bancario centrale del popolo ebraico, il suo tesoro comune. I romani lo sanno e hanno capito che per dominare Gerusalemme bisogna avere in pugno il Sommo Sacerdote, cioè il capo di una gerarchia di ventimila persone che servono il Tempio. E così si sono arrogati il diritto di nominarlo loro. Anzi, per prudenza che sa anche di ricatto, hanno addirittura sequestrato i paramenti sacri che egli deve usare nelle feste solenni: li tengono custoditi nella fortezza Antonia accanto al Tempio, consegnandoli al Sommo Sacerdote solo per il tempo necessario ai riti. Il popolo ebraico crede nei suoi dignitari religiosi, ma essi sono ormai nelle mani dell'invisibile potere politico straniero.

            Alcuni clan ruotano intorno al vertice. Gli scribi, tra i quali vengono reclutati i dottori della Legge, hanno finito per acquistare importanza a furia di darsene: orgogliosi e onnipresenti, abili nel discutere e sentenziare, essi sanno farsi rispettare.

            Poi ci  sono i farisei, che ostentano la loro religiosità: il popolo apprezza il loro atteggiamento provocatorio verso i romani, le loro presunte sfide all'occupante, ma essi non  sono degli eroi: lanciano invettive, ma non si battono. (Sono gli zeloti, come abbiamo visto, a fare ogni tanto qualcosa).

            E infine ci sono coloro che di fatto comandano: i sadducei, diretti nemici dei farisei. I sadducei, cioè i ricchi di sempre. Detestano gli atteggiamenti ostili a Roma degli altri, li considerano assurdo fanatismo. E poi, perché inquietarsi? Bisogna essere calmi, ed essi hanno tutte le ragioni di restare tali, perché governano. Il Sommo Sacerdote è dei loro. Hanno la maggioranza nel sinedrio, una specie di senato, un'assemblea di notabili che si occupa di tutto, di fede e di diritto civile. Il sinedrio giudica in prima istanza e in appello e di fatto governa il Paese. Inoltre, c'è un fatto decisivo: esso sovrintende al Tempio.

            Insomma, hanno in mano tutto, a condizione beninteso di non dispiacere al procuratore romano, di non alzare la voce, di piegarsi agli interessi superiori di Roma in tutto ciò che è importante.

            I membri del sinedrio non sono eletti dal basso: vengono cooptati, cioè scelti  individualmente, secondo necessità, dai membri già in carica, e la scelta avviene sempre nel campo dei benestanti. Così i ricchi perpetuano la loro ricchezza, garantendosi le cariche: sacerdoti, alti funzionari e anche uomini d'affari, grandi banchieri e grandi commercianti, ai quali il dominio romano fa comodo, perché garantisce la sicurezza dei commerci per terra e per mare, ha una moneta e due lingue (il greco e il latino) valide in tutto il mondo conosciuto ...

            Questo, in Giudea. In Galilea c'è poi una specie di vicerè, ai tempi di Gesù adulto, e si chiama Erode Antipa. La sua famiglia è di origine araba e lui è un crudele miscredente. Gesù lo chiama "volpe". Erode Antipa, possiamo definirlo un super-sadduceo: ha l'indifferenza arrogando, ha la gelida crudeltà verso gli umili tipica di chi sa di dovere il suo posto a una segreta vigliaccheria, la sottomissione a Roma. Naturalmente egli offre sacrifici al Tempio e viene anche a visitarlo ogni tanto a Gerusalemme, ma è tutto opportunismo, la fede non c'entra. E' semplicemente superstizioso e gran donnaiolo.

            Così in Palestina , i fortunati e i potenti sono tutti più o meno dei collaborazionisti con l'occupante romano. E non hanno neppure torto, dal loro punto di vista: reclamare l'indipendenza vorrebbe dire la guerra.

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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