lunedì 18 aprile 2016

ALCUNI INSEGNAMENTI DI P. LUIGI M. MONTI




Parte 2          

            Il Dossi, un sacerdote di Cesano Maderno e suo direttore spirituale, sarà per Luigi un maestro e un padre nelle vie dello Spirito, sostegno e guida nella missione, protezione e conforto nelle difficoltà. 

            Il confronto e la verifica del cammino spirituale di Luigi, prendono spunto dall' "Imitazione di Cristo" e dal "Leggendario dei Santi" e si ispirano all'ascetismo dei santi: Francesco di Sales, Giovanni della Croce, Vincenzo de' Paoli, Alfonso de' Liguori, Filippo Neri e Luigi Gonzaga.

            Con le capacità spirituali e organizzative che possiede, Luigi mira a formare i giovani non solo nel coltivare un animo buono e a seguire gli insegnamenti evangelici, ma soprattutto studia di creare in essi una volontà robusta.

            La fede procura sempre inquietudine e spinge a correre rischi. Luigi è convinto che la prima penitenza, la più gradita a Dio e la più vantaggiosa all'uomo, consiste nel compimento fedele e coscienzioso del proprio dovere nel lavoro dei campi, in officina, nell'assistenza e cura dei malati, nell'educazione e istruzione della gioventù. 

            Nella vita di ogni persona e di ogni comunità non mancano prove e sofferenze. Luigi e suoi quindici ragazzi vengono denunciati, carcerati e processati per "associazione segreta".

            La delicata situazione e il clima teso preoccupano Luigi che si domanda se non sia il caso di chiudere la Compagnia, come chiede senza appello il coadiutore  don Antonio Perelli. Come discernere la volontà di Dio in questo momento confuso? Il dubbio di come obbedire all'ispirazione divina spinge Luigi a rimettersi in cammino verso il Santuario di Rho: qui incontra padre Angelo Ramazzotti, in seguito fondatore dell'istituto missionario del Pime, Vescovo di Pavia e Patriarca di Venezia, che, da saggio conoscitore del cuore umano e dello spirito evangelico, lo incoraggia a proseguire  e a non lasciarsi spaventare da accuse o minacce. Chi teme Dio non può temere altro. Il tempo della carcerazione si trasforma in esercizio di esortazione reciproca sul come migliorarsi e confidare nella Provvidenza.

            Qualcuno afferma: "Mi fate invidia per quello che avete sofferto. Dio vi ha fatto degni di essere perseguitati per suo amore. Sentitevi grandemente onorati, ma senza vantarvi o compiacervi" 

FONTE : Titolo: In compagnia di PADRE MONTI; Autore: Aleandro Paritanti; Editore: Editrice Monti.

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