La vera
storia di Gesù. I tempi di Gesù. Parte 4
64.327
parole scritte in greco
I quattro Vangeli - che assommano
64.327 parole greche - dalla tradizione sono riferiti a quattro autori con
caratteristiche proprie: Matteo, Marco, Luca, Giovanni. La loro collocazione
cronologica va dalla fine degli anni 60 allo scorcio del I secolo. I primi tre
sono considerati "sinottici", a suggerire una serie di paralleli e
convergenze presenti nei tre testi e dovuti a fonti comuni. Il più antico è
quasi certamente il Vangelo di Marco, seguito da Matteo, Luca e Giovanni.
I mille anni
del Tempio
Sebbene allo stato attuale delle
ricerche non si sia in possesso di alcuna traccia del primo Tempio di
Gerusalemme, nessuna costruzione ha mai avuto un'attenzione così grande nella
storia archeologica e architettonica del mondo intero. Attenzione che si è
espressa attraverso il culto e i pellegrinaggi, le tavole rotonde e i convegni,
costanti esplorazioni, scavi, ricerche.
La storia archeologica del Tempio di
Gerusalemme è divisa generalmente in due grandi epoche: quella del
<<Primo Tempio>>, che va dalla sua costruzione - dovuta al figlio
del re Davide, Salomone, che la cominciò intorno al 959 a.C. - all'esilio
Babilonese (587 a.C.), e quella del <<Secondo Tempio>>, dalla sua
ricostruzione, sotto la direzione prima di Zorobabel e poi di Giosuè, nel 520
a.C., dopo circa 70 anni di desolazione, fino alla sua definitiva distruzione a
opera dei romani (70 d.C.).
Alcuni parlano anche di un
<<Terzo Tempio>> distinguendo l'arco storico che va da Erode il
Grande (37-4 a.C.) al 70 d.C. Erode trasformò infatti il centro religioso di Gerusalemme
in un grandioso e splendido edificio che destava l'ammirazione di chiunque.
L'attuale muro occidentale detto <<Muro del pianto>> ne è il solo
tratto superstite, appartenente alla sezione occidentale delle mura che
circondavano l'edificio.
La tradizione ebraica ritiene che la
Gloria divina aleggi intorno a esso: le gocce di rugiada, che durante la notte
si depositano sui rami di issopo e di cappero selvatico che crescono fra le
pietre, sarebbero le lacrime versate da Dio sulle miserie del suo popolo.
I tre grandi
pellegrinaggi degli ebrei
Gli ebrei consideravano il tempio di
Gerusalemme il centro del mondo e ogni anno vi andavano in pellegrinaggio in
occasione di tre grandi feste: Pesah (festa di Pasqua), Shavuot (festa della
Pentecoste o delle settimane), Sukkot (festa delle Capanne).
Pesah è la fusione di due feste: una
pastorale della primavera, pre-israelita (con il sacrificio di un giovane animale
per ottenere la fecondità delle greggi), e una agricola celebrata in occasione
della prima mietitura dell'anno e nota come festa degli Azzimi. Si celebra il
15 di Nisan (marzo-aprile) e dura 7 giorni (8 nella diaspora).
Shavuot, (il
6 di Sivan, maggio-giugno), in origine la festa dell'ultima mietitura
dell'anno, quella del grano, diventa poi la celebrazione dell'alleanza e del
dono della Torah. E' prevista la lettura solenne delle <<dieci
parole>> (10 comandamenti).
Sukkot è il punto culminante dell'anno
giudaico. Ricorda il tempo del raccolto al termine dell'estate (il 15 di
Tishri, settembre-ottobre). La sua durata è di 8 giorni a Gerusalemme, 9 nella
diaspora.
La
Gerusalemme di Erode
La città di Gerusalemme, nel I
secolo d.C., era dominata dall'imponente spianata del Tempio, accanto alla
quale sorgeva la fortezza Antonia, fatta costruire da Erode. La parte più antica
della città, nella zona sud-orientale, aveva un aspetto più popolare, mentre il
quartiere occidentale aveva case signorili. In questa zona si trovava il
palazzo di Erode, in cui ai tempi di Gesù risiedeva forse il governatore romano
quando veniva a Gerusalemme. La zona settentrionale era la più recente. Il
Calvario era al di fuori delle mura.
A venerdì
prossimo 22 gennaio, 2016
FONTE: Titolo:
La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi
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