:«Il
cattolicesimo è più razionale di ogni filosofia».
L’intellettuale di
Yale, Leah Libresco, blogger dell’Huffington post, spiega ai
lettori: «Il periodo migliore in cui vivere è quando ti accorgi che quasi tutto
ciò che pensavi vero, in realtà è falso».
«Non potevo più nascondere
che il cristianesimo dimostrasse meglio di ogni altra filosofia quello che
riconoscevo già come vero: una morale dentro di me che però il mio ateismo non
riusciva a spiegare»: sono le parole che hanno scioccato milioni di atei.
Scritte il 18 giugno scorso sul portale Patheos Atheist da Leah Libresco,
filosofa laureata a Yale e collaboratrice dell’Huffington Post, e postate su
Facebook 18 mila volte, hanno portato alla sua pagina web ben 150 mila
contatti. Secondo il direttore del portale, Dan Welch, i contatti sulla pagina
della donna sono aumentati di 20-30 volte.
Il post in cui annuncia la
conversione al cattolicesimo ha ricevuto migliaia di commenti. Molti di questi
sono carichi di sgomento, altri riportano le congratulazioni di credenti che,
al pari di tanti atei, seguivano il blog. Alcuni hanno persino pregato per lei:
«Sono così felice per te Leah! Ho pregato per te e ora lo farò ancora di più.
L’avventura è appena cominciata».
La donna ha spiegato così
la sua conversione: «Per anni ho tentato di argomentare da dove derivasse la
legge morale universale che riconoscevo presente in me, oggettiva come lo è la
matematica e le leggi fisiche. Cercavo risposte, ad esempio nella psicologia
evolutiva che parla delle disposizioni morali dentro di noi che avrebbero vinto
sull’egoismo». Ma tutto ciò non è sufficiente a rendere ragione della sua posizione.
Finché la blogger non partecipa a un dibattito con gli alunni di Yale «proprio
il giorno della domenica delle Palme», sottolinea scherzando sulla sua
«sintonia con la liturgia». Mentre cerca di spiegare da dove derivi la legge
morale, viene interpellata da un ragazzo: «Cercava di farmi ragionare – ricorda
la donna – chiedendomi non di portare le spiegazioni di altri, ma di dire cosa
ne pensassi io. “Non lo so”, rispondevo, “non ho un’idea certa”. “La tua
migliore ipotesi?”, continuava lui. “Non ne ho una” risposi. “Avrai pur qualche
idea” disse. “Non lo so… non ho idea… insomma penso che la morale sia
innamorata di me o qualcosa del genere”. Lui mi disse cosa pensava. “Ok, ok –
risposi – ho sentito quello che hai detto. Dammi un secondo e fammi pensare se
è così anche per me”. Mi accorsi che, come lui, credevo che la morale fosse
oggettiva, un dato indipendente dalla volontà umana». La blogger si rese così
conto che credeva in un ordine, che implica qualcuno che lo abbia pensato:
«Intuivo – spiega ancora – che la legge morale come la verità potesse essere
una persona. E la religione cattolica mi offriva la strada più ragionevole e
semplice per vedere se la mia intuizione fosse vera. Perché dice che la Verità
è vivente, che si è fatta uomo. Ho chiesto a quel ragazzo che cosa mi suggeriva
di fare. Ho iniziato a pregare con lui la compieta nel Libro dei salmi e ho
continuato a farlo sempre, anche da sola». Intervistata dalla Cnn, Libresco ha
poi spiegato che «la morale non è una cosa che costruiamo noi al pari
dell’architettura. È una cosa che scopriamo come l’archeologia», solo che da
atea non riusciva a dimostrarlo.
Dopo la conversione la
ragazza ha cercato anche una comunità di cattolici, scandalizzando «i miei
amici. Ma se mi chiedono come sto oggi rispondo che sono felice, (…) questa
porta si era aperta cinque o sei volte. Il periodo migliore in cui vivere è
quando ti accorgi che quasi tutto ciò che pensavi vero, in realtà è falso»,
spiega ancora la blogger sul suo ultimo post da atea. Ora che ha preso sul
serio l’ipotesi cristiana la donna sta riscoprendo molte cose, come se fosse
nata una seconda volta. Ha raccontato sempre alla Cnn: «È bellissimo
partecipare alla Messa e sapere che lì c’è Dio fatto carne». Un fatto che,
continua, spiega tante cose altrimenti inspiegabili.
Libresco ha poi raccontato
sul suo blog di voler discutere con gli atei convinti, come faceva prima con i
cattolici. Perché «se uno è leale, non ha paura di mettersi in discussione. Io
ho ricevuto una risposta a quello che cercavo perché ho accettato di mettermi
in discussione davvero. La cosa interessante di molti atei è che fanno critiche
e chiedono le prove. Una cosa utilissima alla Chiesa, di cui non deve aver
paura perché sta dalla parte dei fatti e della ragione». Infine, scrive la
donna salutando i suoi lettori atei e annunciando di cambiare titolo al suo
blog: «Qualunque sia il tuo credo religioso (…) fermarsi e pensare a quello in
cui si crede è una buona idea (…) e se così capisci che c’è qualcosa che ti
costringe a cambiare idea, non spaventarti e ricordati che la tua decisione può
solo migliorare la tua visione delle cose».
FONTE: Tempi.it, 25
giugno 2012
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