venerdì 22 gennaio 2016

ROMA GOVERNA CON DISCREZIONE



La vera storia di Gesù. I tempi di Gesù. Un popolo oppresso. Parte 5

Una doppia organizzazione giuridica

            La Giudea (come tutta la Palestina) non appartiene alla provincia romana della Siria, ma è un territorio autonomo, sotto la giurisdizione di un "governatore" o praefectus che solo in circostanze particolari è soggetto al legato imperiale di Siria. L'impero romano adotta questa soluzione per garantire la stabilità di quei territori caratterizzati da una particolare cultura e religione, difficile da integrare con gli usi e costumi romani.

            In questo modo la Giudea, pur continuando a far parte dell'impero, gode di una certa libertà. Il governatore amministra le rendite dei possedimenti imperiali e si occupa di questioni finanziarie, giudiziarie e militari, lasciando al sinedrio un'ampia gamma di poteri legislatori ed esecutivi.

            Esistono due organizzazioni, una giuridica e una romana, con il proprio sistema giuridico, ma il governatore ha il diritto di portare casi particolari davanti al proprio tribunale, soprattutto se riguardano direttamente gli interessi imperiali.

Pilato: un sanguinario o un santo?

            Ponzio Pilato fu organizzatore della Palestina dal 26 al 36 d.C. Filone lo descrive come <<un uomo dal carattere duro, inflessibile e protervo>>. I suoi atteggiamenti provocarono alcune sanguinose ribellioni, come quando volle costruire un acquedotto con il denaro del Tempio. La violenza di questo imperatore ne provocò anche la caduta, dopo l'ennesimo bagno di sangue. Nella chiesa monofisita copta Ponzio Pilato è oggi venerato come un santo perché si sarebbe convertito dopo il processo a Gesù.

Sacerdoti, farisei, anziani

            L'esegesi rabbinica individua nel consiglio dei settanta anziani affiancati a Mosè (Numeri 11,16) il primo riferimento storico al Sinedrio, ma secondo gli studiosi è solo durante l'epoca persiana (VI-V secolo a.C.) che esso va formandosi. Al tempo di Gesù il Sinedrio è composto dai sommi sacerdoti, personalità guida, dai farisei, giuristi di professione, e dagli anziani. In contrapposizione al dominio straniero, il Sinedrio è il tribunale autoctono per tutte le questioni che attengono alla legge ebraica.

L'esercito di occupazione

            Nei Vangeli non si parla molto dei soldati romani. Sono poco numerosi, infatti: 3.000 uomini per tutta la Palestina. Di solito, ogni nuovo Procuratore, che si installa a Gerusalemme, comincia con lo scrivere a Roma per avere rinforzi. E non li ottiene quasi mai, perché il territorio non è considerato importante nel dispositivo strategico dell'Impero: l'esercito d'Oriente è raggruppato ad est, per far fronte ai Parti, e a sud, per tenere in rispetto i saccheggiatori arabi.

            Il procuratore di Giudea, perciò, deve accontentarsi di un reparto di cavalleria (detto "ala", con 500 uomini) e di cinque coorti di fanteria, e non sono certo truppe scelte: si tratta in genere di ausiliari reclutati in Samaria e in Siria, per i normali servizi di guarnigione. Se invece scoppiano sommosse, allora intervengono a ristabilire l'ordine le legioni stanziate in Siria, con base a Cesarea. A Gerusalemme, la piccola guarnigione si mostra assai poco in giro.

            Le disposizioni di Roma dicono di governare con discrezione. Anche durante i grandi pellegrinaggi, quando una coorte del procuratore arriva di rinforzo per l'ordine pubblico, ai soldati viene comandato di restare "consegnati" nella fortezza Antonia.

FONTE: Titolo: La vera storia di Gesù; Editore: San Paolo; a cura di Gianfranco Ravasi

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