Ecco la
terza e ultima parte del post sul tema: imparare a pregare.
Non lasciarti trascinare alla
ricerca di sempre nuovi testi, perché sei assetato di vedere crescere il tuo
sapere. Non diventare un "obeso spirituale". Infatti <<non è il
fatto di saperne molto che soddisfa e sazia l'anima, ma il sentire e il gustare
le cose interiormente>> (Sant'Ignazio).
Il dialogo concreto della preghiera
è una alternanza continua tra ascoltare e parlare. Impara a decentrarti da te
stesso e ad aprirti a Dio: guardalo, meravigliati di quello che fa per te, per
gli altri, e lodalo, ringrazialo.
Fai attenzione: la vera preghiera è
quella che ci fa entrare nella Preghiera di Gesù a suo Padre: Padre Nostro...
La tua preghiera è "esaudita" quando, avendo ripetuto a lungo:
<<sia fatta la Tua volontà>>, ti decidi a entrare effettivamente
nella Sua volontà, accogliendo il suo Spirito.
Pregare è comunicare con Dio, ma non
necessariamente parlare. Arriveranno dei momenti in cui tu non hai più voglia
di parlare, ma semplicemente di essere là, di guardarlo.
Più spesso si tratta di una cosa più
semplice: una sorta di pace interiore, la certezza che Dio è là, e la voglia,
non di leggere o di parlare, ma di restare là, ai piedi di Gesù, di suo Padre,
felici di sapere che essi sono là e di passare un momento sotto il suo sguardo.
Finché Dio ti afferra, e rende il tuo cuore attento a Lui, resta così, in
silenzio, contemplalo. <<Quando ci sembra che Dio ci ascolti e ci guardi,
è buona cosa tacere e ascoltarlo. ...>>.<<Se tu ti eserciti ai
silenzi della preghiera, tu ti disponi così a lasciarti trasportare dal
movimento dello Spirito.
Tuttavia capiterà che la tua
preghiera invece di essere gioiosa diventerà faticosa, desertica. Non ti
lamentare, non ti ribellare, ma come Gesù, lasciati condurre nel deserto dallo
Spirito.
Un'altra causa della tua aridità può
venire da Dio. Quando giudicherà bene l'insegnarti meglio a cercarlo per Lui
stesso, e non soprattutto per il tuo piacere, Egli ti condurrà nel deserto, nel
paese dell'aridità. In quel momento, non ti agitare, ma pensa che Dio ha fatto
passare tutti gli oranti attraverso questo tempo di prova. Uno di essi, molto
vicino a noi, Charles de Foucauld, condivide così la sua sofferenza: <<Io
non posso più pregare a lungo. Il mio stato è strano: tutto mi pare vuoto,
inconsistente, nullo, eccetto il mantenermi ai piedi di Gesù e il contemplarlo.
Ma quando sono ai suoi piedi, sono secco, arido, senza una parola ne un
pensiero, e spesso, purtroppo, finisco per addormentarmi. Aridità, tenebre,
tutto mi è faticoso: la comunione, la preghiera, l'orazione, tutto, tutto,
anche il dire a Gesù che l'amo. Bisogna che mi aggrappi alla vita di fede. Se,
almeno, sentissi che Gesù mi ama, ma non me lo dice mai>>.
Se puoi
prendi qualche minuto per studiare il testo (cioè la Bibbia).
Prendi una Bibbia (o un nuovo
testamento) con delle NOTE e leggile; oppure leggi un "commentario"
per COMPRENDERE meglio il testo biblico.
Per pregare
è importante conoscere il VERO SENSO dei
testi della parola di Dio. Non possiamo conoscere il significato se non
accettiamo, almeno un minimo, di leggere questi testi CON LA CHIESA: con l'aiuto dei teologi e degli esegeti che hanno
cercato insieme il vero senso, e soprattutto con l'aiuto del Papa in legame con
i vescovi che lo hanno approvato. E' questa lettura con la Chiesa che ci dona
le note e i "commentari".
CONDIVIDERE
il Vangelo con dei fratelli e delle sorelle ti apporterà ulteriori luci per
leggere la Parola di Dio in relazione alla tua vita di oggi.
<<La
preghiera quotidiana trova il suo alimento ordinario nella Scrittura letta,
meditata e pregata al ritmo dell'anno liturgico>> (Jean Lafrance, Prie
ton Père, p. 198).
Per pregare,
ecco un metodo molto semplice:
- ASCOLTA: <<Tu mio Dio, cosa vuoi
dirmi?>>;
- PARLA: <<Io, ecco cosa ho da
dirti>>;
- GUARDA: <<Non parlare più,
contempla il tuo Beneamato>> (Charles de Foucauld);
- lasciati condurre NEL DESERTO.
La Parola di Dio è un PANE che devi,
non inghiottire tutto intero, ma masticare, RUMINARE per assaporarlo,assimilarlo tranquillamente.
RITORNA
dunque su quella parola, quella frase che ti hanno colpito, e lasciala
penetrare nel tuo cuore. Lascia che lo Spirito ti faccia scoprire il senso
profondo delle Parole di Gesù.
<<Come masticare e rimuginare gli alimenti ne rende la degustazione
piacevole, così le Parole divine girate e rigirate nel cuore donano
all'intelletto dolcezza e gioia>> (San Gregorio).
<<Imita l'ape che RITORNA agli stessi fiori sino
all'esaurimento del polline. Spremi il testo finché non ti dica più nulla. Come
Geremia mangia la Parola, come un bambino gusta la sua fetta di pane col miele.
Affinché la Parola di Dio diventi gustosa, occorre averla letta, riletta,
meditata e contemplata nel silenzio della preghiera. La RIPETIZIONE è una legge fondamentale della preghiera. Frena la tua
fame di conoscere, ma appaga la tua fame profonda di Dio (Jean Lafrance, Prie
ton Père, pp. 162-163).
FONTE:
Autore: François Vidil; Titolo: IMPARARE A PREGARE Invito alla preghiera
personale; Editore: Monti
Nessun commento:
Posta un commento