Riprendiamo
con la parte 3 ed ultima del post,
sulla Carta dei Diritti della Famiglia. L'ultimo post è di martedì scorso 12
gennaio 2016.
LETTURA E COMMENTO.
Senza che la famiglia venga negata,
e nemmeno confutata, si accetta che accanto ad essa emergano forme di vita e di
esperienza relazionale che sono apparentemente compatibili con essa, ma che
nella realtà delle cose la scardinano (Vedi matrimonio omosessuale).
La nitida affermazione del punto B
del Preambolo, che vede nel
matrimonio un'unione intima di vita nella
complementarietà tra un uomo e una donna,appare oggi sfocata, a seguito
della martellante riproposizione delle diverse forme dell'ideologia del gender, che sostengono (contro ogni buon
senso) il primato della scelta soggettiva del genere nei confronti dell'oggettività della sessualità biologica.
E' per questo che le alternative alla famiglia non vengono
presentate come conflittuali rispetto ad essa, ma come semplicemente addizionali o integrative. Esse pretendono di rappresentare un di più, non un altro. Ma, comunque si vogliano vedere le cose, è un di più corrosivo: corrosivo a livello di
senso comune, di psicologia sociale e della stessa auto interpretazione
dell'uomo. Una corrosività della
quale stiamo in questi ultimi tempi prendendo forzosamente atto, grazie ai
dibattiti e alle polemiche in merito all'omoparentalità
e alla stessa impossibilità linguistica
di denominare queste nuove forme di genitorialità omosessuale e multipla che
stanno facendo pressione, in molti paesi, per accedere a un pieno
riconoscimento legale. Un riconoscimento che viene sempre più di frequente
concesso (senza parlare della vecchia Europa, ormai un decimo degli stati degli
USA riconoscono i matrimoni omosessuali) nella piena inconsapevolezza che la
posta in gioco non è il dilatarsi dei diritti umani (come si continua a
ripetere), ma il fondamento della titolarità dei diritti umani, cioè quella
stessa identità della persona, che
solo nella famiglia trova le sue radici. L'uomo è un animale familiare: è solo nella famiglia che egli costruisce la sua
identità psicologica, linguistica, morale, culturale, relazionale, sociale.
Il post è
completato.
FONTE:
Titolo: Carta dei Diritti della Famiglia; Autore: ONU; Editore: Libreria
Editrice Vaticana
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