UNA VITTORIA IMPORTANTE
Arriva
da Vercelli una notizia importante. Mercoledì 18 dicembre 2013, nel
capoluogo di provincia piemontese è stato approvato un ordine del giorno,
costruito esplicitamente sulle basi del Manifesto di Alleanza Cattolica e
proposto dal consigliere comunale Emanuele Pozzolo, che difende la libertà
d’espressione e chiarisce la situazione dei conviventi in Italia.
È
utile partire da qui per continuare in ogni comune la battaglia in difesa della
famiglia.
ODG:
Unioni di fatto e omofobia
Di
fronte a proposte di legge che vogliono introdurre anche in Italia un
riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, anche omosessuali, e le norme
cosiddette anti-omofobia. Sapendo che sono in gioco principi e valori generali,
che chiunque può riconoscere sulla base della ragione,
premesso
- che «La famiglia non può essere umiliata e
indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono
un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono
necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti
dall’ordinamento» (Cardinale Angelo Bagnasco, Discorso
all'Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 21 maggio 2013);
- che i diritti individuali dei singoli
conviventi, in Italia, sono in larga misura già garantiti dall’ordinamento e
che le unioni civili introdotte dalle varie proposte di legge recentemente
presentate in Parlamento sono precisamente quelle «rappresentazioni similari»
alla famiglia che non possono essere in alcun modo accettate;
considerato
- che
l’esperienza di tanti Stati, a partire dalla Francia e dalla Gran Bretagna,
mostra che le leggi sulle unioni civili non sono un’alternativa ma l’apripista
alle leggi sul matrimonio e le adozioni omosessuali;
si constata
- che, nonostante l'eventuale introduzione
del delitto o dell’aggravante della omofobia venga presentata come uno
strumento di lotta contro la violenza e le aggressioni, il nostro ordinamento
punisce già, senza distinzioni, ogni aggressione all’integrità della persona e
alla sua sfera morale, e in più contiene le aggravanti dei «motivi abietti» e
del profittare delle condizioni di debolezza della vittima, la previsione
di nuovi reati o aggravanti di questo tipo è rischiosa per la libertà dei
cittadini, poiché da un concetto così esteso deriva uno spazio enorme di
intervento penale, che rischia di mettere in pericolo sia la libertà di
espressione del pensiero sia la libertà religiosa;
- che,
qualora si avverasse l'introduzione del delitto o dell’aggravante della
omofobia, il rischio di procedimenti penali sorgerebbe a fronte di
qualsiasi giudizio critico, sul piano scientifico, etico ed educativo, di
determinati orientamenti sessuali; o di qualsiasi dottrina religiosa, o
espressione educativa, che sostenga la contrarietà al diritto naturale degli
orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale;
- che
il carattere nocivo di queste eventuali leggi si deduce dall'esperienza, dal
buon senso e dai principi della legge naturale, da cui la legge positiva non
può allontanarsi se vuole essere vera legge, i quali – in quanto riconoscibili
dalla ragione – s'impongono a tutti a prescindere dalla fede e
dall'appartenenza religiosa, e da tutti chiedono di essere rispettati.
EMMANUELE
FONTE: Scritto da Michele Canali per il sito
www.comunitambrosiana
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