domenica 29 dicembre 2013

COMUNE DI VERCELLI SULL'OMOFOBIA



UNA VITTORIA IMPORTANTE

            Arriva da Vercelli  una notizia importante. Mercoledì 18 dicembre 2013, nel capoluogo di provincia piemontese è stato approvato un ordine del giorno, costruito esplicitamente sulle basi del Manifesto di Alleanza Cattolica e proposto dal consigliere comunale Emanuele Pozzolo, che difende la libertà d’espressione e chiarisce la situazione dei conviventi in Italia.

            È utile partire da qui per continuare in ogni comune la battaglia in difesa della famiglia.

 ODG: Unioni di fatto e omofobia
 
            Di fronte a proposte di legge che vogliono introdurre anche in Italia un riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, anche omosessuali, e le norme cosiddette anti-omofobia. Sapendo che sono in gioco principi e valori generali, che chiunque può riconoscere sulla base della ragione,

premesso 

 - che «La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento» (Cardinale Angelo Bagnasco, Discorso all'Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 21 maggio 2013);

- che i diritti individuali dei singoli conviventi, in Italia, sono in larga misura già garantiti dall’ordinamento e che le unioni civili introdotte dalle varie proposte di legge recentemente presentate in Parlamento sono precisamente quelle «rappresentazioni similari» alla famiglia che non possono essere in alcun modo accettate;

considerato

- che l’esperienza di tanti Stati, a partire dalla Francia e dalla Gran Bretagna, mostra che le leggi sulle unioni civili non sono un’alternativa ma l’apripista alle leggi sul matrimonio e le adozioni omosessuali;

si constata 
 
- che, nonostante l'eventuale introduzione del delitto o dell’aggravante della omofobia venga presentata come uno strumento di lotta contro la violenza e le aggressioni, il nostro ordinamento punisce già, senza distinzioni, ogni aggressione all’integrità della persona e alla sua sfera morale, e in più contiene le aggravanti dei «motivi abietti» e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima, la previsione di nuovi reati o aggravanti di questo tipo è rischiosa per la libertà dei cittadini, poiché da un concetto così esteso deriva uno spazio enorme di intervento penale, che rischia di mettere in pericolo sia la libertà di espressione del pensiero sia la libertà religiosa; 

che, qualora si avverasse l'introduzione del  delitto o dell’aggravante della omofobia, il rischio di procedimenti penali sorgerebbe a fronte di qualsiasi giudizio critico, sul piano scientifico, etico ed educativo, di determinati orientamenti sessuali; o di qualsiasi dottrina religiosa, o espressione educativa, che sostenga la contrarietà al diritto naturale degli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale;

- che il carattere nocivo di queste eventuali leggi si deduce dall'esperienza, dal buon senso e dai principi della legge naturale, da cui la legge positiva non può allontanarsi se vuole essere vera legge, i quali – in quanto riconoscibili dalla ragione – s'impongono a tutti a prescindere dalla fede e dall'appartenenza religiosa, e da tutti chiedono di essere rispettati.
EMMANUELE

FONTE: Scritto da Michele Canali per il sito www.comunitambrosiana

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