Il male in cui si trova ingabbiato l’uomo moderno
oscilla tra una pericolosa
indifferenza verso le domande
fondanti della vita e una rassegnata
incapacità di trovare le risposte ad
esse. Per altro il benessere (che tanto più benessere non è. ..) più che dispensare
certezze e agiatezza ha lasciato
situazioni di disperazione e disagio.
In questo contesto papa Francesco
spinge l’uomo sulla strada della
misericordia e del perdono per riportarlo sulla via che conduce al Padre. La
radice di tutta la crisi occidentale è la perdita del rapporto col
Creatore. Ma non è solo questo.
Bergoglio, in realtà, tiene ben largo il
ventaglio del suo insegnamento e ci ha messo di fronte ad un pontificato molto
più variegato e pungente di quello che molti ci vogliono far credere. Stiamo
imparando che un punto chiave del suo magistero riguarda la mondanità
spirituale. Essa è l’atteggiamento di molti credenti che cercano di conciliare la fede in Gesù
Cristo con lo spirito del mondo. Una
spiritualità che corregge e semplifica, concilia e giustifica.
La mondanità spirituale non va
confusa con una generica condanna della ricchezza e del lusso materiale che avrebbe trovato facile
spazio su tv e giornali. No. Riguarda tutta quella condotta cristiana, spesso
ricca di buon senso e buone intenzioni,
svuotata del termine principale, cioè Cristo: «Il cristiano non può
convivere con lo spirito del mondo» ammonisce papa Francesco. «La mondanità che
ci porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. E questo è un idolo, non è
Dio. E’ un idolo! E l’idolatria è il peccato più forte!».
Diceva Madre Teresa alle sue suore
che prima di portare assistenza ai poveri esse dovevano portare Cristo e per
portarLo doveva prima di tutto accoglierLo , vivere di Cristo, oppure il loro
apostolato non aveva senso. Il mondano , infatti, è colui che confonde
l’essenza cristiana con una buona etica. La Croce, invece, è la via contraria al mondo, unica risposta
ai mali del mondo : «Quando camminiamo senza
la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo
senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi,
Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore» .
Il rischio che si corre è grande.
Non passa giorno in cui il papa non parli del demonio, sotto il quale rischia
di cadere una spiritualità che non riconosce il pericoloso assopimento dello
spirito: «Gesù lotta contro il diavolo: primo criterio. Secondo criterio: chi
non è con Gesù, è contro Gesù. Non ci sono atteggiamenti a metà». Tutt’altro che
morbide e semplificative le parole del papa sono un monito alle coscienze
assopite di molti cristiani.
Superare
la mondanità spirituale è il passo obbligato per corregge i pericolosi
sbandamenti del mondo.
EMMANUELE
Fonte:
scritto
da Michele Canali di Alleanza Cattolica
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